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Azzolina su riapertura: "Lockdown ha cambiato percezione della scuola"

lucia azzolina scuola

Secondo la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina grazie al lockdown il Paese si è finalmente reso conto del ruolo primario rivestito dalla scuola.

A poche ore dalla ripartenza ufficiale della scuola la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha ribadito gli sforzi intrapresi dal governi in questi ultimi mesi, ponendo l’accento su come la pandemia di coronavirus abbia posto l’istituzione scolastico di nuovo al centro delle vite degli italiani come non lo era da molto tempo. Durante il dibattito pubblico organizzato dal Tempo delle Donne, la ministra Azzolina ha poi risposto ad alcune domande circa il nuovo ruolo della didattica a distanza e sulle carenze nell’organico degli insegnanti.

Azzolina sulla ripartenza della scuola

Nel corso del forum, al quale hanno partecipato anche la preside del liceo scientifico milanese Vittorio Veneto Patrizia Cocchi e il leader degli Afterhours Manuel Agnelli, la ministra ha spiegato: Il lockdown ha fatto cambiare la percezione, i ragazzi hanno sofferto e il Paese si è reso conto di quale ruolo avesse la scuola. Purtroppo il fatto che la riapertura coincida con le elezioni non aiuta. In queste settimane si è abusato nel parlare di scuola in modo distruttivo.

Per quanto riguarda la didattica a distanza la ministra Azzolina esclude un suo prossimo accantonamento in concomitanza con la fine dell’emergenza sanitaria, anche a fronte degli ingenti investimenti stanziati per il rafforzamento della banda larga negli istituti scolastici: “Nulla vieta, se la scuola è attrezzata, di videocollegarsi anche con chi ha un banale raffreddore. […] Su questo abbiamo lavorato con la ministra dell’Innovazione Pisano e con il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli. Sono stati investiti 400 milioni di euro per rafforzare la banda larga nelle scuole. Migliorare la rete non serve solo alla didattica a distanza, ma anche a fare una didattica innovativa in presenza. Perché queste cose gli studenti ormai le vogliono”.

Nuovo concorso fissato a ottobre

Tra le domande poste alla ministra anche quella sui ritardi nella preparazione delle scuole in vista della riapertura, per la quale molti genitori lamentano una scarsa organizzazione che ha comportato forti difficoltà nel garantire una ripartenza uniforme per il 14 settembre: “Non abbiamo avuto sei mesi per riaprire le scuole. Fino a fine maggio abbiamo lavorato per chiudere l’anno scolastico, inventando la didattica a distanza e facendo gli esami di stato in presenza. Poi abbiamo iniziato a lavorare sul 2020-21. Lo so che stiamo chiedendo alle famiglie dei piccoli sacrifici, ma per tornare a scuola dobbiamo rinunciare a qualcosina. All’inizio non si faranno gli orari per intero, vero. Ma restituiremo alle famiglie un pezzo di normalità.

Sul nodo assunzioni invece, l’Azzolina annuncia un prossimo concorso a ottobre: Nessun altro Paese ha stanziato dei soldi per l’organico aggiuntivo, tranne la Spagna. Ci sono piccole criticità, le stiamo risolvendo a poco a poco: le assunzioni che si potevano fare si sono fatte, le altre non si sono fatte perché qualcuno non ha voluto i concorsi. Ad ottobre però il concorso si farà.