> > Lega, candidato finge di essere aggredito da un uomo di colore

Lega, candidato finge di essere aggredito da un uomo di colore

candidato lega

Ha raccontato di essere stato aggredito al cimitero. I carabinieri hanno denunciato Lele Rachiele per simulazione di reato.

Un candidato consigliere della Lega finge un’aggressione da un uomo di colore. Lele Rachiele ha raccontato di essere una vittima di una rapina e viene denunciato dai carabinieri per simulazione di reato. Il candidato sindaco Oddone: “Si è detto consapevole di aver agito in modo improvvido. Qualora venisse eletto in consiglio si dimetterà con effetto immediato da ogni attività politica”.

“Aggredito da un uomo di colore”, denuncia fake

Il candidato della Lega, Lele Rachiele, è stato denunciato dai carabinieri di Valenza per simulazione di reato. Candidato alle elezioni di Valenza, il ragazzo paraplegico aveva raccontato che rientrando dal cimitero un ragazzo di colore alto circa 1.80 aveva cercato di aggredirlo. Secondo la sua ricostruzione l’uomo l’ha strattonato ed ha cercato di strappargli il marsupio. A testimoniare, un amico minorenne che sarebbe intervenuto sferrando due colpi all’uomo, a quel punto in fuga.

Nonostante il racconto, però, i carabinieri, dopo essere stati allertati con una telefonata, hanno fatto una serie di indagini. Stando alle ricostruzioni tutta la storia è falsa, in quanto le indagini di quel momento hanno smentito la ricostruzione. La storia sarebbe stata inventata per acquisire notorietà nella comunità locale.

“A parte lo spavento, fortunatamente sto bene – aveva dichiarato Rachiele – Poteva andare anche peggio, non potevo prevedere quali fossero le sue intenzioni”.

Il commento del candidato sindaco

Il candidato sindaco del centrodestra, Maurizio Oddone, ha commentato l’accaduto.

Ho parlato con Lele non appena ne ho avuto notizia – ha spiegato Oddone -. Lui si è detto consapevole di aver agito in modo improvvido e dispiaciuto di avere violato la legge e la fiducia di tutti noi e si è detto immediatamente disposto, qualora venisse eletto in consiglio, a rassegnare le dimissioni, autosospendendosi con effetto immediato da ogni attività politica. Da parte mia c’è piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura.

Resta il fatto che Lele, il cui comportamento non è scusabile in alcun modo, vive una condizione di disagio sicuramente non facile, aggravata ancora di più dal periodo che abbiamo vissuto tutti con il lockdown dei mesi, e con lui altri ragazzi che a quell’età rappresentano una fascia particolarmente debole e sensibile. Per questo, come genitori e come persone che fanno parte di una comunità, dobbiamo stare loro vicini, soprattutto adesso, per evitare ulteriori aggravamenti del disagio ed episodi spiacevoli”.