> > Berlusconi: "Ho avuto paura di non farcela, temevo per figli e nipoti"

Berlusconi: "Ho avuto paura di non farcela, temevo per figli e nipoti"

Silvio Berlusconi

Berlusconi racconta come ha vissuto il ricovero, temendo per la sua vita nei primi tre giorni: tanta la paura anche per figli e nipoti.

Dimesso da qualche giorno dall’ospedale Sa Raffaele dopo un ricovero di oltre una settimana, Silvio Berlusconi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera parlando delle sensazioni e dei timori provati mentre era in ospedale ma anche delle questioni che animano attualmente la politica interna.

Berlusconi parla dopo il ricovero

Nonostante sia sereno per aver superato quella che ha definito la prova più difficile della sua vita, l’ex premier non ha potuto negare di sentirsi stanco e spossato. Anche i suoi parenti si stanno riprendendo (insieme a lui hanno contratto l’infezione la compagna Marta, i figli Barbara, Marina e Luigi nonché alcuni familiari di questi ultimi) ma “l’angoscia di sapere ammalati i miei figli e positivi anche i miei nipoti, che sono ancora dei bambini, è forse la cosa che mi ha fatto stare più male“.

Berlusconi ha poi raccontato che i giorni più duri del ricovero sono stati i primi tre. “Avevo dolore dovunque, non riuscivo a stare nella stessa posizione per più di un minuto. Temevo di non farcela“, ha affermato. Un rischio concreto e reale, dato che successivamente gli hanno fatto sapere che la carica virale trovata nel suo tampone era la più alta riscontrata al San Raffaele su migliaia di test. Ma, non avendo mai perso la fiducia nell’aiuto di Dio e nella grande competenza dei medici e del personale sanitario, si è sentito di rivolgere un suggerimento a tutti gli ammalati. Ovvero quello di “non lasciarsi andare e non perdere mai la speranza di guarire. Il coronavirus si può battere“.

Il Cavaliere si è anche espresso sulle polemiche scoppiate intorno al suo medico di fiducia e amico Alberto Zangrillo per alcune sue dichiarazioni ottimistiche sull’infezione. Ha spiegato che sulle sue parole è sorto un grande equivoco e lui, da clinico e non da politico, ha sottovalutato il fatto che potessero essere strumentalizzate. Del resto a dimostrazione che il suo non era affatto un invito ad abbassare la guardia c’è proprio il suo caso. Sin da subito il medico ha infatti insistito per ospedalizzarlo anche se i sintomi erano apparentemente lievi. Capendo che potevano nascondere una situazione molto seria quale poi si è rivelata, “mi ha imposto un ricovero immediato in piena notte“.

Berlusconi su lockdown ed elezioni

Quanto invece alle questioni interne al paese, si è auspicato che l’Italia non debba ricorrere ad un nuovo lockdown come successo in Israele e a Giacarta. Una seconda ondata sarebbe secondo lui una catastrofe umanitaria, sanitaria ed economica senza precedenti. Di qui il suo monito: “Tutti abbiamo il dovere di rispettare con il massimo rigore le regole per prevenire i contagi“.

Infine una riflessione sulle prossime elezioni del 20-21 settembre. Silvio Berlusconi ha chiesto a tutti i cittadini di andare a votare e a non rinunciare ad un’occasione per esprimere la propria sovranità. Ricordando una frase attribuita a Platone secondo cui la punizione per chi si disinteressa della vita pubblica è quella di essere governato da persone inadeguate, ha ricordato come sia in gioco il futuro del paese e dei figli. “Io credo nel nostro meraviglioso paese e invito tutti a crederci come ci credo io“, ha concluso.