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Referendum, Cottarelli: "Si taglino gli stipendi, non i parlamentari"

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Secondo Cottarelli la riforma del taglio dei parlamentari è approssimativa e senza una visione: al referendum voterà NO.

A margine dell’evento “Fermiamo il populismo” Carlo Cottarelli si è espresso in merito al referendum sul taglio dei parlamentari in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre 2020. Deciso a votare NO, ha spiegato le sue ragioni definendo non seria la riforma costituzionale.

Referendum sul taglio dei parlamentari: parla Cottarelli

L’economista ha giudicato priva di senso la scelta di ridurre meramente il numero di deputati e senatori senza ulteriori modifiche sul funzionamento parlamentare. Secondo lui infatti, se si volevano tagliare i rappresentanti politici, si sarebbe dovuti passare ad un sistema monocamerale come lui già aveva proposto tempo prima. “Se vogliamo mantenere il vincolo di avere due Camere che fanno le stessa cosa adesso non ne abbiamo molti rispetto agli altri sistemi analoghi“, ha affermato.

A sua detta si tratta di una riforma senza motivazioni serie fatta soltanto per ridurre il costo della casta di per sé, un “fare per voler fare“. Questa invece la sua proposta per diminuire le spese della politica: “Se si volevano ridurre i privilegi dei parlamentari si poteva ridurre il costo di ogni parlamentare. Così la casta diventerà sempre più ristretta e ancora più casta“.

Quanto all’eventualità che questo, come già successo il 4 dicembre 2016, sia un voto politico -non sulla riforma in sé ma sul gradimento o meno di chi l’ha proposta-, Cottarelli ha affermato che sarà una votazione come tutte le altre. Certamente politica perché la politica è fatta di decisioni e in questo caso i cittadini sono chiamati a decidere. Il suo, ha assicurato, sarà comunque un voto nel merito e non contro Lega o Movimento Cinque Stelle.