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Conte: "Io al Quirinale? Penso a dove sarà l'Italia nel 2023"

Giuseppe Conte

Il premier Conte replica a chi lo accusa di mirare al Quirinale e annuncia una nuova stagione di riforme nell'interesse del Paese.

Giuseppe Conte risponde a chi lo designa già come successore di Sergio Mattarella e nega di avere il Quirinale tra i suoi obiettivi politici. “A me interessa dove sarà l’Italia nel 2023. Penso solo a questo. Non partecipo ad altri giochi, non concorro ad altri incarichi” ha assicurato il premier, sottolineando di voler rendere il Paese più verde, più moderno, più veloce e più digitale, riducendo disuguaglianze e divari territoriali.

Giuseppe Conte non mira al Quirinale

Per la prima volta dopo il voto del 20 e 21 settembre, Conte incontrerà i capigruppo della maggioranza, per discutere dei molti nodi ancora da sciogliere alla luce del sì al referendum ma soprattutto del nuovo equilibrio politico emerso dalle regionali. Zinagaretti chiede al governo un “colpo d’ala per un grande progetto di rinascita“, tornando a parlare del Mes. Si parla anche delle modifiche al dl sicurezza e della fiducia sul decreto Covid, ottenuta al Senato grazie a soli 23 voti. La situazione si complica ulteriormente a causa delle tensioni interne al Movimento.

Il premier, nel tentativo di garantire stabilità all’esecutivo, cerca di calmare gli animi: “Alle regionali il Movimento ha sempre ottenuto risultati minori rispetto alle politiche. Sono certo che gli Stati Generali saranno un’ottima occasione per iniziare un processo di crescita e trasformazione“.

I temi caldi

Tra i tempi più importanti sul tavolo del presidente del Consiglio ci sono sicuramente legge elettorale e la modifica del decreto sicurezza. Per quanto riguarda la prima, il Pd e i 5 Stelle hanno votato il testo base, secondo cui il Germanicum andrebbe a ricalcare il Rosatellum attuale, eliminando di conseguenza i collegi uninominali e alzando la soglia di sbarramento al 5%.

Sulla modifica del dl sicurezza, invece, il premier ha rassicurato: “C’è un testo condiviso, che affronta il tema senza cedere a slogan. L’argomento è molto delicato e in ballo c’è la sicurezza e la protezione di cittadini e migranti. Ci stiamo ritagliando il tempo tecnico per farlo esaminare dagli uffici e condividerlo nella versione finale“.

Riforma fiscale e bonus carta di credito

La riforma fiscale è un altro tema su cui il premier è al lavoro nel post elezioni, con l’obiettivo di “arrivare a un sistema più equo ed efficiente. Da troppi anni su questo tema abbiamo ascoltato solo slogan, ora è il momento di agire“. In programma c’è anche una modernizzazione del processo tributario, per rendere l’Italia più attrattiva per gli investimenti. “Dal 1° dicembre è già previsto un cashback del 10% per spese fino a 3.000 euro effettuate con la carta. Poi ci sarà il super-cashback, o bonus befana, si 3.000 all’anno per i 100mila cittadini che si affidano di più alla moneta elettronica” ha aggiunto il premier.

Il quadro post elezioni

Dal punto di vista elettorale, Conte, che si era schierato pubblicamente per il sì al taglio dei parlamentari, ha ottenuto una vittoria non indifferente. “Si tratta di una riforma storica e il merito va dato senza dubbio al M5S. Non è un voto contro qualcuno, ma un voto per rendere più efficiente il sistema istituzionale. E poi non sono convinto, come profetizzato da qualcuno, che possa influire in maniera negativa sulla rappresentativita del Parlamento” ha dichiarato il premier, che ha voluto anche elogiare la partecipazione dei cittadini nei due giorni di elezioni, definendola come un segno di grande vitalità della democrazia, soprattutto ora che siamo all’interno di una forte emergenza.