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Processo Gregoretti - Salvini, il giudice: "Non sono Palamara"

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Il giudice del caso Gregoretti: "Non sono Palamara, Salvini avrà un processo giusto".

Circa dieci giorni e inizierà il processo nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti, dove l’accusa è quella di reati di abuso d’ufficio aggravati e sequestro di persona. Un giudizio dal forte impatto mediatico, visto che i fatti contestati sono accaduti nel periodo in cui il segretario della Lega ricopriva il ruolo di ministro dell’Interno. Il giudice che presiederà l’udienza, Nunzio Sarpietro, è stato intervistato da Repubblica ed ha tranquillizzato tutti garantendo che il suo sarà un giudizio terzo, privo di connotati politici. Il riferimento in tal senso è legato in particolar modo alle intercettazioni di un altro magistrato, Luca Palamara, che in alcune conversazioni diceva che fosse necessario punire Salvini. “A me Palamara non lo dice nessuno – dice Sarpietro – Io da Palamara e da quel sistema sono stato danneggiato e più di una volta. Ho affrontato mari ben più tempestosi. Io non faccio politica. Il senatore Salvini non ha alcun motivo di preoccuparsi. Qui troverà un giudice terzo e soprattutto sereno, spoglio di qualsiasi pregiudizio, che gli garantirà un processo giusto ed equo, esattamente come a qualsiasi altro cittadino”.

Gregoretti, il giudice a Salvini: “Non sono Palamara”

A Catania arriveranno tutti i parlamentari della Lega che Salvini ha invitato a scendere in Sicilia con lui e decine di fan, tutti al grido di “processate anche noi”. Nunzio Sarpietro però non cede alla provocazione. “Ho sentito ma non posso dire altro che questo: la mia carriera parla per me. Ero iscritto a Magistratura indipendente ma sono andato via proprio perché non ho mai condiviso il sistema che da tanti anni governa la magistratura. Faccio questo lavoro da 42 anni, sono stato il primo giudice, nel 1985, a presiedere un processo di mafia dopo l’istituzione di questo reato in seguito agli omicidi di Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Salvini, intanto, ha già annunciato che ha intenzione di dichiararsi colpevole.