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Referendum, chi sono gli 8 deputati del M5s che rischiano l'espulsione

Referendum, gli 8 deputati M5s che rischiano di essere espulsi

Si aprono i procedimenti disciplinari nei confronti degli 8 parlamentari schierati per il No al Referendum. Rischiano l'espulsione.

Caos in seno al M5s: il Movimento rischia di perdere non solo gli elettori ma anche 8 deputati che ora rischiano di essere espulsi. Nonostante le rassicurazioni del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico che durante un intervento a Radio24 – facendo appello alla colleggialità – ha affermato che non crede che si saranno spaccature nel movimento, un cielo plumbeo sembra fare da sfondo alla prossima riunione dei parlamentari.

La crisi del Movimento

Da un lato il “fuoco amico” di Di Battista che commentando il risultato delle elezioni regionali parla della “peggiore sconfitta della storia del M5s”. Dall’altro le dichiarazioni di Grillo che afferma durante un videocollegamento organizzato dal Presidente dell’Europarlamento Sassoli di non credere più nel Parlamento ma nella democrazia diretta. Il reggente Vito Crimi che convoca un’assemblea di parlamentari per discutere dell’esito delle elezioni regionali ma, da quanto trapela da alcuni organi di stampa, non vi parteciperà.

E, ciliegina sulla torta, l’apertura di otto procedimenti disciplinari da parte dei probiviri del movimento, nei confronti dei deputati che si sono schierati apertamente per il No al taglio dei parlamentari previsto dall’ultimo Referendum Costituzionale. Secondo i probiviri, infatti, avrebbero violato il codice etico del movimento, ignorando quanto scritto nel programma del M5s.

M5s, i deputati a rischio espulsione

Ora gli otto deputati avranno dieci giorni di tempo per le cosiddette “controdeduzioni”. Dopo aver esaminato le memorie difensive degli otto deputati, i probiviri decideranno il da farsi. Tra i nomi dei parlamentari coinvolti nei procedimenti disciplinari ci sarebbero tra gli altri, Andrea Colletti, Marinella Pacifico, Elisa Siragusa, Mara Lapia.

E non basta. All’esame dei provibiri anche la situazione di una trentina di “morosi” che non avrebbero ancora versato le loro quote di indennità al movimento.