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Sardine, la lettera di Santori alla politica: "Non avete più scuse"

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Il leader delle Sardine Mattia Santori ha lanciato un atto d'accusa contro la politica italiana, accusandola di essere lontana dai propri elettori.

A pochi giorni dai risultati delle elezioni regionali anche le Sardine tirano le somme di questa ultima tornata elettorale, delegando al loro leader Mattia Santori il compito di spiegare la loro posizione in una lettera aperta indirizzata alla politica italiana e in particolare alla dirigenza del Partito Democratico. È un duro atto d’accusa nei confronti dei partiti quello letto da Santori in un video pubblicato sulla pagina ufficiale del movimento, in cui viene sottolineato come il centrosinistra sia riuscito a imporsi nelle regionali anche con il fondamentale apporto delle Sardine.

Sardine, la lettera di Mattia Santori

Nel leggere la lettera, intitolata “Una questione di coerenza” Santori spiega come i partiti del centrosinistra siano talmente impegnati nei loro giochi di potere da aver perso il contatto con le persone: In questi mesi abbiamo potuto toccare con mano la distanza siderale che c’è tra i partiti e gli elettori. […] Una distanza nascosta sbandierando risultati marmorei che poi però finiscono per sciogliersi come neve al sole”, menzionando qui l’ascesa e la caduta di fenomeni politici come il renzismo o il successivo grillismo”.

Una distanza dall’elettorato che si manifesta anche nell’incapacità di interagire con la base dei partiti, lasciando che il dibattito politico sia svolto tutto all’interno dei piani alti della dirigenza: “Questa altalena è direttamente correlata a un valore spesso considerato superfluo: la coerenza. Se la capacità di governare e è variabile assai complessa da giudicare, la coerenza e la credibilità sono alla portata del giudizio di tutti. […] Quando Renzi perdeva le primarie e dimostrava fair-play e lealtà al suo partito accresceva il suo consenso, quando è passato all'”Enrico stai sereno” e al “se perdo mi dimetto” è franato nel dimenticatoio.

Il merito delle vittorie elettorali

Il quadro illustrato da Santori è dunque quello di una classe dirigente dem lontana dai reali bisogni dell’elettorato, il quale finisce facilmente in preda a incertezza e sconforto di fronte a candidati percepiti come estranei: “Chiedete quanta poca luce ci fosse negli occhi degli elettori del centrosinistra. Chiedete quale fosse l’umore degli attivisti democratici rispetto alle faide tra correnti, quanto sia stato difficile da sardine fare una campagna contro la destra sapendo chi e che cosa si presentasse a sinistra”.

Ed è qui che Santori attribuisce all’azione delle Sardine parte dei risultati positivi ottenuti dal centrosinistra alle ultime elezioni, dipingendo un movimento che corre in aiuto a un Pd ormai primo di un orizzonte politico: “In questi mesi abbiamo messo toppe a falle di cui non siamo responsabili, lo abbiamo fatto come persone prima che come sardine. […] Abbiamo continuato a farlo mentre voi vi spartivate il bottino guadagnato con il nostro sudore.

Nel finale, un invito alla classe dirigente affinché il Pd possa finalmente ritrovare se stesso negli occhi dei suoi militanti: “Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo, ma è nostro dovere ricordare che che c’è una ferita da ricucire. Mettiamoci all’opera e iniziamo a ricostruire; un partito che si concentra sule lotte di potere ma si dimentica la base ha i giorni contati. Non avete più scuse e non abbiamo più scuse.