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Elezioni regionali, Zaia: "Ambizioni nella Lega? Basta con queste manfrine"

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Luca Zaia ha commentato i risultati delle elezioni regionali e escluso sia attriti con la Lega che ambizioni a strappare l leadership a Salvini.

Dopo aver riportato quella che ha definito “una vittoria strepitosa” alle elezioni regionali 2020 che lo ha confermato per la terza volta governatore del Veneto, Luca Zaia ha spiegato qual è stata la chiave del suo successo ed escluso qualsiasi attrito con la Lega.

Elezioni regionali: parla Zaia

Intervistato dal Corriere della Sera, il leghista ha spiegato che il consenso ottenuto nella tornata elettorale rappresenta il riconoscimento del suo lavoro da parte dei veneti ma anche un segno di protesta verso Roma. Una vittoria che assume un significato diverso rispetto alle due precedenti del 2010 e del 2015. La prima infatti, ha spiegato, era meramente politica: “tanto valeva il centrodestra, tanto ho preso io“. Nella seconda si era già iniziato a delineare il cosiddetto effetto presidente. Se avesse dovuto sommare i voti delle liste avrebbe vinto il centrosinistra (il Partito Democratico era al 42%), ma tanti cittadini, pur di diverso orientamento politico, avevano espresso la preferenza per lui.

Nel 2020 poi “il rapporto tra cittadini e governatore è diventato viscerale” tanto che, se prima il governatore era su un piedistallo, “ora i veneti mi scrivono su Instagram, sulle mail, su WhatsApp. Il presidente è diventato una sorta di super sindaco“. È stata questa a suo dire la chiave della sua vittoria: l’aver azzerato la distanza tra politica e cittadino e l’essere stato in grado di interpretare fino in fondo l’elezione diretta dove il cittadino sceglie non solo il partito ma anche l’uomo.

Tra i maggiori successi dei suoi dieci anni di governo ha citato l’Autonomia, la riforma sanitaria, le colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, le Olimpiadi e il maggior cantiere italiano che è quello della Pedemontana. “I veneti sono soddisfatti di andare per l’Italia e sentir parlare bene di casa loro“, ha sottolineato.

“Non ambisco a leadership della Lega”

Luca Zaia ha commentato anche le polemiche che avevano parlato di un attrito con la Lega, data l’enorme differenza di consensi accumulati da quest’ultima e dalla sua lista personale, che ha preso il triplo dei voti. Dopo aver ribadito, come ha fatto anche Salvini, che i militanti della Lista Zaia sono tutti leghisti, ha ricordato che il valore dei candidati va oltre la logica partitica. “I cittadini sono pronti a votare qualunque candidato, anche distante dalle loro idee politiche“, ha aggiunto. Nessun campanello d’allarme dunque per Salvini, che “sta facendo un lavoro strepitoso, ha preso in mano un cadavere eccellente e l’ha portato nell’Olimpo“.

Ha infine escluso totalmente qualsiasi ambizione dentro la Lega, smentendo chi sosteneva che potesse ambire alla leadership del partito. “Ma finitela. Io devo poter lavorare con tranquillità, piantatela con queste manfrine“. Anche perché, ha aggiunto, non si deve cambiare allenatore ogni volta che non si vince una partita.

“Conte non rappresenta il popolo”

Intervenuto nel corso della trasmissione Dritto e Rovescio, il governatore ha affermato che l’esecutivo guidato da Conte non rappresenta più il popolo: “Questo va in una direzione e la politica di governo in un’altra“. Se l’Italia vuole uscire dal Medioevo, ha continuato, la chiave è quella di portare responsabilità ai territori. Vale a dire ciò che lui – e i suoi cittadini con il referendum del 2017 -chiede da anni con l‘autonomia.