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Sondaggi politici: crollo della Lega, sale la Meloni

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Il crollo della Lega di Salvini che perde il 2,5%. La Meloni sale invece del 1,4%, stabili Pd e M5s.

Cosa accadrebbe se gli italiani fossero chiamati oggi alle urne elettorali? A parziale risposta di questa domanda ci sono i sondaggi politici effettuati da Swg per il TgLa7 dopo le elezioni regionali e il referendum costituzionale del 20 e 21 settembre. Da subito si nota un crollo della Lega di Matteo Salvini, che resta prima partito ma perde tanti punti percentuali i quali, è logico pensare, confluiscono in parte nella quota di Fratelli d’Italia che fa un netto passo in avanti. Il Pd cresce di poco, così come il Moviemento 5 Stelle.

Sondaggi politici: crollo della Lega

Guardando ai numeri si vede che la Lega, primo partito, perde il 2,5% dei consensi rispetto alla precedente rilevazione (risalente al 31 agosto), rimane in testa con il 23,8%. Subito dopo il Pd che guadagno un 0,1% e si stanzia al 20,1%. Terzo partito il Movimento 5 Stelle, al 16%, con una crescita dello 0,2%. Il guadagno più ampio in termini di consenso lo fa però Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che con un +1,4% arriva al 15,8%. Perde posizioni invece l’altro alleato del centrodestra, Forza Italia, che si ferma al 5,8%. La Sinistra si attesta invece al 3,5% (-0,2%), mentre Azione raggiunge il 3,4%, crescendo della stessa percentuale. Perde consensi Italia Viva (-0,2%), ora al 3%, mentre cresce leggermente +Europa (2,1%). In leggero calo i Verdi all’1,9%. Dopo la vittoria in Liguria di Giovanni Toti guadagna consensi Cambiamo, che con lo 0,4% dei voti in più raggiunge l’1,5% stando al sondaggio Swg. In calo il dato degli indecisi.

Chi ha vinto le elezioni?

Oltre al sondaggio politico e stato chiesto agli intervista da SWG di rispondere alla seguente domanda:Chi è il vero vincitore delle elezioni regionali?“. Per il 23% degli intervistati è stato il Pd a trionfare, secondo il 20% Fratelli d’Italia, secondo il 16% la Lega e secondo il 12% il Movimento 5 Stelle. Da sottolineare poi come il 29% degli intervistati ritenga che nessuno di questi possa essere considerato il vincitore della tornata elettorale.