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Renzi sul reddito di cittadinanza: "È una vergogna senza fine"

Matteo Renzi

"Il reddito di cittadinanza è una vergogna", così Matteo Renzi ha chiesto la cancellazione del sussidio. Giuseppe Conte intanto prepara le modifiche.

Matteo Renzi torna a criticare aspramente il reddito di cittadinanza. Il leader di Italia Viva, intervenuto nel corso della puntata di “Dritto e Rovescio” andata in onda giovedì 1 ottobre su Rete 4, ha chiesto la cancellazione del sussidio introdotto dal governo con il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 come misura di contrasto alla povertà.

Renzi contro il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza è una vergogna senza fine per come è stato fatto. È giusto dare una mano a chi non ce la fa, ma questo meccanismo, votato da M5S e Lega, non ha funzionato. Non so se sia un trampolino, ma hanno dimenticato a metterci sotto l’acqua“, ha detto Renzi.

L’ex presidente del Consiglio, inoltre, si è scagliato contro l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro: “Penso che il primo a doversi dimettere è il capo dell’Anpal Parisi. Se prende un aereo e torna in America, sono disposto a pagargli il biglietto io. L’Anpal è la certificazione del fallimento dei navigator e del reddito di cittadinanza“.

Il re-styling di Conte

Il Governo di Giuseppe Conte, intanto, sta valutando nuove modifiche nelle misure relative al reddito di cittadinanza. Il Premier ha promesso infatti maggiori opportunità lavorative per i fruitori ed un sistema informatico unico nazionale per incrociare domande e offerte, nonché migliori controlli dei requisiti dei richiedenti.

Il reddito di cittadinanza – ha dichiarato Conte in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno – è uno strumento di giustizia sociale sacrosanto, che rivela ancor di più la sua utilità in tempi di piena emergenza sociale ed economica. Ma dobbiamo ancora lavorare per collegarlo a percorsi di reinserimento lavorativo, fino a farne una misura di politica attiva del lavoro.

Quanto agli abusi, vanno intensificati i controlli per contrastare le frodi, ma non possiamo permettere che i sotterfugi di qualcuno vengano usati per screditare questa misura che rimane un solido avamposto di protezione sociale“.