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Covid-19, Sgarbi: "Confinare asintomatici è una misura fascista"

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"Abbiamo una Italia fascista. Il Covid-19 è una malattia da cui si guarisce", così Vittorio Sgarbi si è scagliato contro le misure del governo.

Vittorio Sgarbi senza freni. Il critico d’arte e docente universitario si è scagliato contro il Governo per le misure messe in atto per contrastare la diffusione del Covid-19: dalla quarantena per i positivi all’uso della mascherina anche all’aperto. Misure che egli ha definito fasciste.

Il duro attacco di Sgarbi: “Italia fascista”

Vittorio Sgarbi è intervenuto a toni duri in Aula alla Camera, dopo avere ascoltato le misure del nuovo dpcm, in uscita a ottobre, annunciate dal Ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha ribadito al Parlamento la necessità di mantenere alta l’attenzione per evitare una nuova ondata in Italia di Covid-19. I provvedimenti, tuttavia, non sono stati graditi dal critico d’arte.

La prevenzione – ha tuonato Sgarbi è il nome che si dà alla repressione. Abbiamo una Italia ristretta, chiusa, fascista. Il confinamento dei positivi asintomatici è una misura repressiva fascista. Misure di questo genere non ci sono in Germania, in Svezia o in Albania.

Perché – si domanda il critico d’arte – non si cercano i malati di Epatite C? Il Covid è una malattia da cui si guarisce. Occorre individuare i rischi reali e prendere misure necessarie, e non indurre nei cittadini paura di andare da soli nel bosco o obbligarli all’uso della mascherina, che è un’assurdità“.