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Coronavirus, Sileri: "Dovremo stare per 7-8 mesi col coltello tra i denti"

Pierpaolo Sileri

Sileri spiega che la situazione coronavirus è differente da quella vissuta a marzo ma invita a tenere alta la guardia per i prossimi mesi.

Pierpaolo Sileri ha annunciato che, nonostante i numeri dei contagi giornalieri siano quelli registrati ad aprile, l’andamento del coronavirus non è lo stesso tanto che ci sono molti meno morti e ricoveri: l’invito è comunque quello a non abbassare la guardia e a prepararsi per “stare almeno altri 7-8 mesi con il coltello tra i denti“.

Coronavirus: parla Sileri

Secondo il viceministro della Salute, intervistato dal Corriere della Sera, i casi positivi continueranno a salire e probabilmente in Italia accadrà quello che sta succedendo nel resto d’Europa. “Ma succederà più lentamente se riusciremo a rispettare le regole. Per questo va tenuta la quotidianità sotto controllo, con test, mascherine e distanziamento“, ha aggiunto.

Quanto al rischio che si torni alla situazione di aprile, ha affermato che dipenderà dall’andamento dell’infezione. Tuttavia ora il virus si conosce e si è in grado di affrontarlo, motivo per cui ritiene meno verosimile che entri in un Pronto Soccorso o nelle case di riposo.

Sileri si è poi espresso sui tamponi e in particolare sulle lunghe file ai drive-in dove i cittadini hanno atteso anche 12 ore per sottoporsi al test. A questo proposito ha sottolineato che è necessario allargare il campo diagnostico utilizzando tutti i tipi di test per ridurre il sovraffollamento, anche quelli salivari e rapidi. Da usare secondo lui per uno screening più ampio nei casi in cui non si sono verificati contatti diretti con positivi e si hanno sintomi dubbi. Per quanto riguarda la facoltà che li effettuino anche pediatri e medici di base, ha spiegato che “la Federazione dei medici di medicina generale ha dato la sua disponibilità e cercheremo di allargare a tutti questa possibilità“.