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Conte firma il nuovo dpcm: cosa cambia per feste private, bar e ristoranti

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Conte firma il nuovo dpcm, che prevede una stretta sulla movida con la chiusura anticipata dei locali ma nessun divieto per le feste private.

Dopo un vertice a Palazzo Chigi con i capidelegazione della maggioranza e i ministri competenti e un confronto con le amministrazioni regionali, nella notte è arrivata la firma del Premier Conte al dpcm con le nuove misure di contrasto alla diffusione del coronavirus.

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Conte firma dpcm

Contrariamente a quanto trapelato inizialmente, il provvedimento non vieta le feste private ma raccomanda fortemente di evitarle e di non ricevere più di 6 persone non conviventi. Restano invece vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto. Anche riguardo all’uso della mascherina non c’è un vero e proprio obbligo ma una raccomandazione “anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi“.

Confermata invece la riduzione della quarantena da quattordici a dieci giorni per i contatti stretti previa l’effettuazione di un tampone con risultato negativo. Stessa cosa per i positivi asintomatici, per i quali basterà un test negativo e non più due per poter uscire dalla quarantena e tornare alla vita normale.

Quanto alla stretta sulla movida, il governo ha stabilito che ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24 ma dalle 21 sarà vietato consumare in piedi. I cittadini non potranno infatti sostare all’aperto fuori dalle attività. Potranno quindi rimanere aperti dalle 21 alle 24 soltanto i locali che abbiano tavoli, al chiuso o all’aperto.

A nome dell’Anci, il presidente e sindaco di Bari Antonio Decaro ha proposto un maggiore ricorso allo smart working per ridurre il numero di pendolari a bordo dei mezzi pubblici. Non ha però specificato la percentuale dei dipendenti che vi debbano ricorrere. Nessuna norma infine riguardo la didattica a distanza per le scuole superiori paventata nella riunione delle Regioni: le lezioni continueranno a svolgersi in presenza.