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Nuovo Dpcm, Fontana: "Vengono ignorati scuola e trasporto pubblico"

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Nel commentare il nuovo Dpcm il presidente Fontana si è detto rammaricato di non aver trovato norme inerenti alla scuola e al trasporto pubblico.

Sul nuovo Dpcm approvato dal governo nelle scorse ore è intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che rispondendo alle domande dei giornalisti si è detto rammaricato di non aver disposizioni in merito al trasporto pubblico e alla didattica a distanza all’interno del testo del decreto. Fontana ha inoltre affermato come il problema principale in questo momento siano gli assembramenti causati dalla movida, a suo dire responsabili dell’aumento dei contagi.

Nuovo Dpcm, il commento di Fontana

Ai microfoni dei cronisti, il presidente lombardo ha nuovamente sollevato il tema della didattica a distanza, già in precedenza avanzato dalla conferenza delle regioni nel corso delle ultime riunioni con il governo: “Nel leggere, finalmente, il Dpcm, prendo atto con rammarico che non vengono affrontati temi fondamentali come la didattica a distanza per le classi superiori e l’affollamento dei mezzi pubblici, laddove l’inizio delle scuole e la mobilità pubblica si sono rivelati due degli aspetti che più hanno influenzato l’aumento della curva epidemiologica”.

Successivamente, Fontana ha definito il decreto confusionario nel suo complesso, poiché ignora le numerose richieste giunte dai presidenti di regione: “Verifico che poco o nulla è stato recepito dal confronto tra i governatori dal quale erano emerse numerose osservazioni e richieste di miglioramento. Il provvedimento adottato dal governo, nella versione finale, risulta essere confuso, contraddittorio e in molte sue parti inattuabile. Quindi il giudizio, nel suo complesso, non può che essere negativo.

Il nodo della movida

Sul ruolo della movida nell’incremento della della curva dei contagi tra i giovani, Fontana ha inoltre dichiarato: “Il problema vero in questo momento sono gli assembramenti, questa movida che sta portando a contagiare soprattutto i giovani. Se da un lato ci dà la tranquillità che pochi vanno in ospedale, comunque il contagio continua a essere alto e rischia poi di arrivare alle persone più anziane”.