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Dpcm, viaggi all'estero: tamponi per chi arriva da 18 Paesi

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Il nuovo Dpcm contiene anche delle indicazioni utili sugli spostamenti e i viaggi all'estero.

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, e Roberto Speranza, ministro della Salute, hanno firmato il nuovo Dpcm con cui sono state introdotte nuove restrizioni per diminuire i contagi di Coronavirus. Ci sono anche delle indicazioni sugli spostamenti e i viaggi all’estero ed è stato specificato quali sono i Paesi per cui è necessario sottoporsi a tampone all’ingresso in Italia.

Dpcm, viaggi all’estero

Nel Dpcm del 13 ottobre viene specificato che sono vietati gli spostamenti da e per diversi Paesi. Per il momento sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Kuwait, Cile, Macedonia del nord, Oman, Moldova, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Kosovo, Colombia e Montenegro. Inoltre, è vietato “l’ingresso e il transito nel territorio nazionale alle persone che hanno transitato o soggiornato” in questi Stati nei 14 giorni precedenti. Questi divieti possono essere derogati per esigenze lavorative, di studio o di salute, per urgenza assoluta o per rientro nel proprio domicilio. Non è valido il divieto se la persona che arriva da questi Paesi è un cittadino dell’Unione europea o di uno stato appartenente all’area Schengen oppure un suo familiare. Questo vale anche se la persona sta raggiungendo la residenza, domicilio o abitazione di un’altra, anche non convivente, con cui c’è una relazione affettiva stabile. Chi fa ingresso in territorio nazionale da uno Stato Estero è obbligato a presentare una dichiarazione di arrivo. Per chi arriva dai paesi elencati c’è l’obbligo di dichiarare il motivo dell’arrivo, che sarà oggetto di verifico. A queste persone, e quelle provenienti da Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia e Uruguay, viene chiesto l’indirizzo dove si trascorrerà il periodo di isolamento fiduciario.

Tra i Paesi sono stati inseriti anche Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda. Chi arriva da questi paesi deve comunicare il proprio ingresso al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente. In altri casi è previsto anche l’obbligo di tampone all’arrivo. Chi arriva da Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay, o da uno dei Paesi su cui c’è il divieto deve sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni. Chi arriva da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda non deve fare l’isolamento ma il tampone. Per entrare in Italia si può presentare l’esito del tampone negativo, effettuato nelle 72 ore precedenti, all’imbarco. In alternativa si può effettuare il test all’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine.