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De Luca chiude le scuole, Azzolina attacca: "Decisione gravissima"

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"L'accanimento di De Luca contro le scuole è inopportuno", ha detto la ministra Lucia Azzolina.

Il governatore Vincenzo De Luca, attraverso una nuova ordinanza, ha decretato la chiusura delle scuole in Campania per i prossimi quindici giorni (fino al 30 ottobre) a causa dell’aumento dei casi di Coronavirus. Gli studenti di tutte le classi, dunque, prosegueranno le lezioni tramite la didattica a distanza. Una misura che si discosta da quelle prese dal Governo e che non è andata giù alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Azzolina sulla chiusura delle scuole

Lucia Azzolina, intervenuta nel corso della trasmissione Zapping in onda su Radio Rai 1, ha commentato a toni duri il provvedimento emesso da Vincenzo De Luca. In particolare, la Ministra dell’Istruzione ha accusato il Presidente della Regione Campania di non avere grande riguardo nei confronti della scuola, una istituzione fondamentale per il paese.

La chiusura delle scuole – dice Azzolina è gravissima e profondamente sbagliata. L’accanimento di De Luca contro le scuole è inopportuno: è stato l’ultimo a riaprirle e il primo a richiuderle. La scuola in questo momento è invece il luogo più sicuro per i nostri ragazzi, non solo per l’aspetto sanitario ma anche per altro. Proprio la Campania dovrebbe tenerle aperte. Cosa faranno da domani gli studenti campani?”.

La Ministra, inoltre, ha evidenziato che i dati relativi alla diffusione del Coronavirus nelle scuole della Campania non sono affatto preoccupanti.

In Campania sono lo 0,075% degli alunni è risultato positivo al Coronavirus. E di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è dello 0,080. Sono percentuali basse perché per tutta l’estate abbiamo lavorato a testa bassa e con grande umiltà affinché le scuole potessero riaprire in sicurezza. Abbiamo lavorato tutti insieme come una grande comunità. 

È inaccettabile lasciare gli studenti a casa di fronte ai numeri dei contagi bassi in questo settore. Di fronte alla priorità le scuole ad ogni modo dovrebbero essere l’ultima cosa da chiudere. Il governo leggerà il testo, ma non ho né il potere di aprire le scuole né il potere di chiudere le scuole. I presidenti di Regione e le province hanno il potere di chiuderle.

Se non vogliamo sacrificare la scuola – conclude – si può lavorare per lo smart working ancora di più. La mattina non sono solo gli studenti a salire sui mezzi. Lasciare gli studenti a casa è inaccettabile se vogliamo considerare i numeri dei contagi nelle scuole. Si devono spalmare su tutti gli altri settori le necessità sul prendere o non prendere i trasporti“.