Con il nuovo Dpcm del 18 ottobre, in vigore fino al prossimo 13 novembre, i ristoranti subiranno nuove restrizioni per riuscire a contenere il contagio da Covid-19. In particolare, sarà anticipata l’ora di chiusura dei locali e non sarà consentito l’accesso ai tavoli con più di 6 persone. Rimarrà invariato invece il servizio di asporto e consegna a domicilio da parte delle aziende.
Dpcm 18 ottobre, cosa cambia per i ristoranti
Il nuovo provvedimento firmato il 18 ottobre dal Governo ha confermato le restrizioni per i locali serali, dai bar ai ristoranti. In particolare, come specificato in conferenza stampa dal Premier Conte, le attività di servizio di ristorazione saranno consentite dalle ore 5:00 alle ore 24:00, con consumo al tavolo. In particolare, se il locale non dovesse beneficiare di servizio al tavolo, sarà costretto a chiudere alle 18.
Insieme alle novità sugli orari di apertura e chiusura, il Dpcm illustra anche una nuova regola per i ristoratori che consiste nella limitazione sul numero di clienti consentito per ogni tavolo. Massimo sei persone per tavolo e l’affissione, fuori dai locali, di un cartello in cui viene specificato la capienza massima di persone ammesse nel locale contemporaneamente.
Ristoranti, chiusura alle 24 e non più di 6 in tavola
Chiusura obbligatoria alle 24, riapertura alle ore 5:00 e limitazione dei posti al tavolo. Queste le due regole più restrittive emante con il nuovo decreto ministeriale. Rimangono invariate le modalità del servizio di asporto e della consegna a domicilio che dovrà avvenire sempre entro le ore 24 e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
Un inevitabile stretta dopo l’aumento vertiginoso dei contagi delle ultime settimane e in seguito ai numerosi focolai che si sono venuti a creare durante feste in locali e ristoranti.