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Sileri: "Necessari lockdown chirurgici dove il sistema non regge"

Sileri

Il viceministro Sileri ha parlato di lockdown chirurgici a livello locale per intervenire qualora il sistema territoriale dovesse saturarsi.

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha invocato lockdown chirurgici laddove il sistema non dovesse reggere in caso di aumento dei casi positivi, escludendo dunque l’ipotesi di chiusure generalizzate su tutto il territorio nazionale.

Sileri su lockdown chirurgici

Se il sistema non regge è meglio una pausa di due settimane. Non dico nazionale, parlo di situazioni locali. Può essere una città, un comune, una regione, si vedrà in corso d’opera“, ha affermato il membro del governo nel corso della trasmissione Agorà su Rai Tre. Le chiusure, ha spiegato, non sono comunque legate soltanto al numero di contagi ma tengono conto della risposta che il territorio è in grado di dare.

E dunque dei tamponi, dei posti letto, delle terapie intensive, della capacità di contact tracing e dei trasporti. “Alla chiusura si arriva attraverso l’analisi di tutto questo sistema previa confronto e discussione“, ha ribadito. In uno stesso territorio ci sarà infatti l’aperturista e chi invece vuole chiudere tout court. Il viceministro ha sottolineato che secondo lui laddove non si è pronti è giusto fare un passo indietro e resettare il sistema. “Quindi anche chiusure di due o tre settimane possono essere giuste in determinate aree del Paese“, ha evidenziato.

Ha infine spiegato che secondo lui, con le misure contenute nell’ultimo dpcm illustrato e firmato dal Premier Conte domenica 18 ottobre i contagi non caleranno. Ma per lo meno ne sarà limitata la salita in modo tale che il sistema possa accettare ricoveri ed essere sostenibile.