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Coronavirus Veneto, Zaia annuncia nuovo Piano di Sanità pubblica

Coronavirus, le parole di Luca Zaia

Luca Zaia, in diretta, ha annunciato le 5 fasi per gestire il Coronavirus nella Regione Veneto.

Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nella giornata di martedì 20 ottobre, ha annunciato le sur prossime mosse per contenere il coronavirus. “Per ogni Ulss avvieremo centri aperti per 24 ore per i tamponi rapidi – spiega -. In Veneto anche nei momenti peggiori non siamo mai scesi sotto i 200 posti di terapia intensiva per pazienti non Covid su un totale di 494 posti disponibili. I trapianti non sono mai stati sospesi”. L’intervento di Zaia segue di un giorno quello di Fontana in Lombardia.

Coronavirus Veneto, interviene Zaia

“Se si stabiliscano dei parametri in base a terapie e ai ricoveri – ha continuato Zaia – si possono dare certezze ai cittadini. Ci sono 5 fasi che in base ai numeri stabiliscono già cosa accadrà, un piano che segue quello del 13 marzo 2020. La nostra squadra è sempre la stessa e ha già aumentato i posti di terapia intensiva. Abbiamo capito che, male che vada, almeno 200 posti letto per i non Covid vanno tenuti e previsti. In pochi giorni durante il lockdown, che spero non si ripeta, abbiamo portato a circa mille i posti di terapie intensive e anche in questo nostro piano sarà così. Il punto peggiore per noi è stato lo scorso 29 marzo con 356 ricoverati gravi in intensiva”.

L’Azienda Zero ha intanto sciorinato i nuovi dati: il totale dei tamponi è di 2 milioni e 158mila finora effettuati. Nelle ultime ore la situazione della pandemia in regione vede + 490 nuovi positivi, che portano il totale 10.156. Rimangono in isolamento +124 persone quindi in tutto poco sopra i 13mila. I ricoverati ci sono 537 pazienti e in terapia intensiva invece sono 61. Le vittime sono 2268 in totale.

Il piano in ogni fase

Ci sono 5 fasi. La fase verde: da 0 a 50 posti in terapia intensiva. La seconda fase da 51 a 150 posti. La terza (la gialla) da 151 a 250. infine l’arancione, da 251 a 400 posti letto e la fase rossa da oltre i 400 posti. Per il momento, fa sapere il Presidente leghista, la Regione è alla fase 2. “Occorre la massima collaborazione dei cittadini che prendano tutte le precauzioni possibili a cominciare dall’uso della mascherina – continua Zaia, che poi rassicura: “I modelli che prevedono catastrofi non sono attendibili, non ci sono ancora dati sufficienti. L’appello ai cittadini è sempre lo stesso: evitate gli assembramenti, portate la mascherina. Le nuove misure regionali sulle mascherine non sono ancora pronte”.

La speranza di Luca Zaia rimane quella che il peggio sia già passato, a marzo. Rimane però pronto a evitare che il Coronavirus possa di nuovo sorprendere i medici degli ospedali come sta accadendo per esempio in Campania. “Chiedo che nelle misure restrittive ci sia l’autonomia delle Regioni, ma se il Governo ha informazioni per cui possono essere consigliate alcune misure lo faccia formalmente. Il Dpcm dice che i governatori, d’accordo col ministro della Salute, possono fare misure restrittive, e dice che nel momento in cui vuole misure estensive, queste vanno negoziate col ministro. Noi non abbiamo un comitato tecnico scientifico, per cui il ministero è bene che si avverta. Altrimenti scopriamo che la regione Veneto poteva fare qualcosa e non l’ha fatti, il rischio è dello scaricabarile. Chiedo che ci sia un obbligo formale da parte del governo altrimenti questo è un Dpcm zoppo sul piano delle competenze”.