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Conte alla Camera: "Situazione diversa da marzo ma molto critica"

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Alla luce dell'aumento di contagi e ricoveri da coronavirus, il Premier Conte ha definito la situazione italiana molto critica.

Durante la sua informativa alla Camera per illustrare l’ultimo dpcm firmato il 18 ottobre, il Premier Conte ha parlato di una situazione diversa da quella vissuta dall’Italia a marzo ma che si sta rivelando comunque molto critica.

Conte alla Camera: “Situazione critica”

Il Presidente, pronto a intervenire se dovesse essercene la necessità, ha ribadito che il costante aumento dei contagi da coronavirus impone di tenere l’attenzione altissima. “Stavolta però, forti dell’esperienza della scorsa primavera, dovremo adoperarci, rimanendo vigili e prudenti“, ha aggiunto. L’Italia, ha continuato, non ha mai abbassato la guardia e ha da subito preso misure rigorose fino ad arrivare al lockdown, per poi riaprire a maggio in modo prudente.

Ancora una volta siamo costretti a compiere una sofferta operazione di bilanciamento tra diritti e libertà fondamentali“, ha continuato il Premier illustrando le nuove limitazioni in vigore. L’obiettivo è quello di individuare il punto di equilibrio che, nell’assicurare alla salute la tutela più intensa, comporti il minor sacrificio possibile degli altri diritti fondamentali coinvolti. Tutelare prioritariamente la salute, ha aggiunto, consente poi di difendere meglio anche il tessuto produttivo del paese. “Sarebbe stato infatti impossibile preservare la produzione e tutelare il tessuto economico trascurando la salute dei cittadini“, ha sottolineato.

Commentando infine l’iniziativa di alcune regioni che hanno adottato misure più restrittive rispetto a quelle contenute nel decreto, ha affermato di ritenere fondamentale e decisivo il massimo coordinamento tra i diversi livelli di governo secondo un metodo ispirato alla collegialità e alla necessaria condivisione delle scelte. Scelte che, ha concluso, seppur differenziate per adattarsi al mutevole ed erratico andamento del contagio, “devono comunque preservare i caratteri di omogeneità e di coerenza affinché non si smarrisca la ratio unitaria dell’intervento all’emergenza“.