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Proteste Napoli, Meloni: "De Magistris era in tv"

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Giorgia Meloni attacca il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, in tv durante le proteste nella sua città.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha duramente attaccato il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che, a suo dire, ha preferito, durante le proteste nella sua città, andare in tv. “Uno spettacolo ignobile – tuona Giorgia Meloni, parlando dei disordini- così come ignobile è stato vedere il sindaco della città De Magistris rimanere imperterrito in uno studio televisivo mentre Napoli esplodeva“.

Meloni sulle proteste a Napoli

Mentre a Napoli andava in scena una rivolta contro l’ordinanza del Presidente della Regione che ha imposto il lockdown, il primo cittadino del capoluogo campano era in diretta su RaiTre nel corso della trasmissione Titolo Quinto. Era stata inoltre la stessa conduttrice Lucia Annunziata a notare l’incongruenza: “Sindaco, ma non sarebbe meglio se lei andasse lì?”. Al che De Magistris ha risposto: “Sì posso pure andare, ma non è che posso andare dentro a uno scontro in questo momento. Io starei un attimo più attento a capire che sta succedendo. Ma ora cosa devo fare?“.

Parole che hanno mandato su tutte le furie Giorgia Meloni, che nelle stesse ore tuonava anche contro Conte e contro lo stesso Presidente della Regione Campania De Luca. “Irresponsabile da parte del governo e del governatore della Campania De Luca, parlare dell’ipotesi di un altro lockdown. Senza prima spiegare come le Istituzioni si sarebbero occupate di chi rischia di perdere la sua unica fonte di reddito con una nuova chiusura. L’Italia sta vivendo un momento drammatico e siamo sempre stati al fianco dei cittadini perbene e delle categorie economiche che hanno manifestato civilmente il loro dissenso. Ma nulla può giustificare la violenza e le scene da guerriglia urbana che abbiamo visto ieri sera a Napoli”.

“Il Governo – aveva detto inoltre la Meloni – doveva dimettersi da tempo. Del resto siamo già senza un governo visto che ha avuto a disposizione 100 miliardi in cinque mesi, ma questi soldi sono stati buttati in un cestino”.