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Conte non cambia il Dpcm: "Senza misure la situazione sfugge di mano"

Conte nuovo dpcm

Il premier Conte ribadisce la sua linea e non cambia il Dpcm: per lui senza misure restrittive la situazione sfuggirebbe di mano.

Nonostante le decine di proteste nelle più grandi città italiane, le richieste delle categorie produttive ma anche gli scontri all’interno della sua maggioranza, il Premier Conte ha affermato in un’intervista al Fatto Quotidiano di mantenere la sua linea e non cambiare il dpcm in vigore dal 26 ottobre 2020. Riconoscendo che si tratta di scelte difficili, ha sottolineato come senza quelle misure la situazione sfuggirebbe di mano.

Conte non cambia il dpcm

Ora è il momento della responsabilità. La politica deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi“. Così ha esordito il Premier spiegando che il decreto è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza. Le misure ivi contenute, ha continuato, non sono pertanto in discussione ma nel caso vanno spiegate ad una popolazione in sofferenza “che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo“.

Scelte che, ha sottolineato, rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi riducendo momenti di incontri e afflusso nei mezzi di trasporto. Ha quindi spiegato perché ha deciso di chiudere palestre teatri nonché bar e ristoranti dopo le 18: “Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti“.

Inoltre, ha aggiunto, diminuendo le occasioni di socialità si abbassa anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere. In questo modo si facilita il tracciamento nel caso qualcuno risulti positivo al virus. Ora, ha concluso, è il momento di mettere il paese in sicurezza evitando la diffusione del contagio e il rischio di non riuscire a garantire cure e ricoveri adeguati. Consapevole delle ricadute economiche delle misure, ha infine annunciato l’approvazione, martedì 27 ottobre, di un decreto con “soldi certi e rapidi” per le categorie più colpite.