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Informativa di Conte alla Camera: "Impennata curva repentina e subdola"

conte camera dei deputati

Il Presidente del Consiglio Conte ha tenuto un'informativa alla Camera dei deputati per illustrare il nuovo decreto.

Si è conclusa l’informativa del Premier Conte alla Camera dei Deputati relativa alle misure contenute nel nuovo dpcm in vigore dal 26 ottobre 2020. Dopo aver sottolineato l’aumento dei contagi e la difficoltà di tracciare le catene di trasmissione, ha aggiunto che “il quadro epidemiologico sta esercitando una forte pressione sul Sistema sanitario nazionale“. Ha poi definito “subdola e repentina” l’impennata della curva che ha reso necessario intervenire con nuove restrizioni.

Informativa di Conte alla Camera

Nell’approvare le nuove misure, ha precisato, “non abbiamo agito attraverso un metodo arbitrale ma ci siamo attenuti ad evidenze scientifiche che ci hanno consentito di compiere solide valutazioni“. L’indice di contagio ha infatti raggiunto la quota critica di 1,5 e dunque si sono resi necessari interventi che consentano di raffreddare la curva del contagio e mitigare il carico sul servizio sanitario.

Illustrati i principali contenuti del provvedimento, il Premier ha riconosciuto il dissenso da parte delle categorie produttive e dei cittadini e spiegato che la scelta di sospendere alcune attività non deriva dal mancato rispetto dalle misure di sicurezza. “Se siamo stati costretti ad una scelta così radicale e dolorosa è perché abbiamo dovuto ridurre le occasioni di socialità e di relazione in quei contesti in cui è più facile che venga abbassata la guardia.

Inoltre l’oggettiva difficoltà di assicurare sempre il rispetto del distanziamento sui mezzi anche nelle ore di maggiori afflusso unito al mancato pieno utilizzo da parte delle Regioni dei fondi messi a disposizione dal governo (risultano usati 120 milioni su 300) impongono di alleggerire la pressione sui trasporti limitandoli solo agli spostamenti di necessità. Ribadisco che quelle attività non sono state sospese perché ritenute non essenziali ma per la necessità di limitare contatti sociali e interazioni”.

La chiusura di cinema e teatri

Conte si è poi spostato sulla chiusura di teatri e cinema definendola una tra le scelte più dolorose. “I protagonisti del mondo dello spettacolo stanno affrontando enormi difficoltà che aggravano una condizione già di criticità strutturale. Sappiamo quanto in quegli spazi la persona nutra lo spirito e rafforza il sentimento di appartenenza ad una collettività. Il governo si è subito posto in ascolto delle categorie coinvolte. Siamo sensibili alle manifestazioni di protesta e frustrazione da parte di cittadini che esprimono pacificamente il proprio disagio e temono per il futuro del proprio lavoro. Per questo abbiamo ritenuto giusto confrontarci con loro al fine di spiegare loro le ragioni sottese a questi interventi. E soprattutto annunciare le proposte di ristoro e indennizzo. Consapevoli dell’impatto che queste restrizioni avrebbero avuto su migliaia di lavoratori, il governo ha predisposto strumenti di intervento adeguati per supportare le categorie più colpite“.

Il Decreto Ristoro

Conte è quindi passato a illustrare i contenuti del Decreto Ristoro già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il pacchetto è complessivamente quantificabile in 5,4 miliardi in termini di indebitamente netto e in 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare. Oltre 2 miliardi sono destinati a contributi a fondo perduto per le categorie più colpite con livelli di ristoro differenziati a seconda del danno subito. Vi sono quattro fasce con diverse scale di coefficienti di ristoro: 100%, 150%, 200% e 400%. Per quanto riguarda le modalità di erogazione è previsto un doppio binario. Chi aveva già presentato la domanda per la prima edizione del fondo perduto riceverà un bonifico sul conto corrente indicato. Gli altri dovranno presentare richiesta e lo riceveranno con identiche modalità entro la metà di dicembre. Il Premier ha inoltre annunciato la riproposizione del reddito di emergenza di 400 euro con due tranches mensili esigibili da coloro ne aveva già avuto diritto e da chi a settembre ha percepito un reddito familiare inferiore al beneficio stesso. Estesa infine anche la cassa integrazione ordinaria e in deroga per ulteriori sei settimane.

“Il governo ce la metterà tutta”

Conte ha così concluso la sua informativa: “Questo è il momento di restare uniti. Tanto più per le sofferenze economiche, i disagi psicologici, la rabbia e la preoccupazione di molti concittadini. Per questo ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto i nostri sforzi protesi a salvare sia vite umane che il tessuto produttivo. Assicuro che tutto il governo ce la metterà tutta per mettere in sicurezza il paese“.