> > Calabria in zona rossa con 200 contagi al giorno: il motivo

Calabria in zona rossa con 200 contagi al giorno: il motivo

Calabria

Le motivazioni per cui la Calabria è diventata zona rossa nonostante il numero di contagi sia più basso.

Le Regioni che sono state scelte come zona rossa sono la Lombardia, il Piemonte, la Valle D’Aosta e la Calabria, che avranno delle restrizioni molto simili ad un vero e proprio lockdown. Antonino Spirlì, governatore della Regione Calabria, è rimasto molto male per questa decisione ed è nata una forte polemica. In Calabria ci sono 200 contagi al giorno, ovvero un numero decisamente minore rispetto alle altre Regioni della zona rossa. Come mai?

Calabria zona rossa

Da inizio pandemia, ci sono stati 6.092 casi in Calabria. Numeri decisamente bassi se paragonati a quelli di altre Regioni. La sanità calabrese è commissariata dallo Stato dal mese di agosto 2010 e ci sono stati tagli a reparti e personale che hanno costretto il governo a prendere misure più severe, in quanto gli ospedali sono già quasi in tilt. La decisione di trasformare la Calabria in zona rossa dipende proprio dalla fragilità del sistema sanitario regionale, ma anche dal tracciamento e dal numero dei tamponi. Sono nate diverse polemiche sul nuovo metodo con cui la Calabria ha deciso di contare i ricoveri in terapia intensiva. Nel giro di due giorni sono passati da 26 a 10, a causa di un improvviso cambiamento nelle modalità di conteggio. Nella Regione, infatti, contano solo chi è intubato, mentre i pazienti in ventilazione assistita non sono conteggiati come posti in terapia intensiva nonostante siano nello stesso reparto. Per il momento non è chiaro se questa sia stata una strategia per dare numeri più bassi al Governo ed evitare di rientrare nella zona rossa.

La strategia, particolarmente criticata, non è servita ad evitare il peggio e ora la giunta è pronta a fare ricorso contro l’ordinanza del ministro Speranza. “Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale” ha spiegato Antonino Spirlì, che ha dimostrato di essere molto preoccupato per le persone che sono sempre più in difficoltà. “Il governo se la deve prendere con se stesso che in tanti mesi di commissariamento della Calabria non ha fatto una mazza, il governo ricomissaria la sanità in Calabria lasciando al posto di comando il commissario che il governo stesso ha detto non ha fatto bene il suo lavoro. Il governo invece di fare le decisioni semaforiche avrebbe dovuto fare una decisione con i contro maroni decidendo che tutta Italia deve comportarsi in un certo modo” ha spiegato Spirlì. Ancora da chiarire per quale motivo sono state modificate le modalità di conteggio delle persone realmente ricoverate in terapia intensiva, indipendentemente dal fatto che fossero intubate o meno.