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Sileri: "I parametri per le regioni a rischio sono matematici"

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Sileri: "Regioni a rischio? I parametri utilizzati per le scelte non hanno nulla di politico".

Al nuovo dpcm, che divide le regioni italiane in base al livello di rischio per l’emergenza coronavirus, hanno fatto seguito diverse polemiche da parte di alcuni governatori locali che sono arrivati a sostenere che il criterio utilizzato per calcolare il rischio abbia risentito di alcune rivalità politiche. Pronto è arrivato il richiamo da parte del ministro della Salute Speranza, che ha invitato i presidenti di Regione a mostrare serietà, così come dal suo vice, Pierpaolo Sileri. Quest’ultimo, ospite di Radio Cusano Campus ha affermato: “Le scelte sono state fatte seguendo parametri numerici oggettivi, che non hanno nulla a che vedere con la politica, parlare di centrodestra e centrosinistra è una stupidaggine. Non vi è un colore politico, è come una diagnosi del territorio. Gli effetti delle misure contenute nell’ultimo Dpcm non si vedranno in tempi rapidi, servono almeno un paio di settimane. Vi saranno delle aree in cui funzionerà prima ed altre in cui magari funzionerà più tardi. La raccolta e la trasmissione dei numeri deve essere quanto più accurata possibile”.

Sileri sui parametri per le regioni a rischio

Sileri si è soffermato poi anche sulle criticità mostrate da molti territori nel riuscire a tracciare i contagi. “Se tu non trovi i positivi perché non riesci a fare un adeguato contact tracing – dice il viceministro della Salute – l’accuratezza dei numeri non è aderente alla realtà, la situazione puoi risolverla solo congelando quell’area, rendendola zona rossa. È uno stop and go a cui dovremmo abituarci nei prossimi mesi”.

L’esponente del MoVimento 5 Stelle ha poi invitato tutta la classe politica a mantenere la necessaria unità in un momento così delicato per il paese: “Ora è il momento di risolvere le criticità nei Covid hospital, risolverle subito senza puntare il dito. Dopodiché fra 6-7 mesi, quando tutto sarà passato, punteremo il dito sugli errori e coloro che non hanno lavorato bene verranno cacciati a calci nel sedere”.

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