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Chiusura di strade e negozi: il governo punta a una stretta senza dpcm

Chiusura strade negozi senza dpcm

Chiusura di strade e negozi ma senza varare un nuovo dpcm: è questa la strategia del governo per limitare la diffusione del coronavirus.

Un nuovo lockdown nazionale va scongiurato. Sarebbe questo l’obiettivo di Conte per cui l’Italia è stata divisa in tre zone con misure differenziate a seconda del grado di rischio e criticità. I numeri però corrono e gli esperti hanno consigliato di valutare gli effetti delle restrizioni intorno al 15 novembre: se non saranno stati soddisfacenti, il suggerimento è quello di tornare a chiusure generalizzate. Intanto però il governo prende tempo e, per introdurre nuove limitazioni senza un dpcm, sta chiedendo aiuto agli enti locali per la chiusura di strade e negozi.

Chiusura di negozi e strade senza dpcm

Lo scopo è quello di evitare il ripetersi delle scene del precedente weekend che vedevano cittadini ammassati e spesso senza mascherine in diverse città italiane. Di qui un piano per ridurre gli spostamenti scandito dalle ordinanze del ministro della Salute, dei governatori e dei sindaci. Il Viminale ha per esempio già inviato ai prefetti una circolare per invocare controlli più serrati e interventi più frequenti anti assembramento. Ma anche per invitare i sindaci a chiudere strade e piazze considerate più a rischio per la difficoltà di mantenere le distanze.

Allo studio ci sarebbe anche la chiusura nel fine settimana di alcune tipologie di negozi attualmente non chiusi neanche nella zona rossa. In questo modo resterebbero aperti soltanto alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. Inoltre i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia starebbero esercitando pressioni sui governatori affinché istituiscano un lockdown totale nei comuni dove si sono sviluppati dei focolai.

Si deve mettere in sicurezza tutto. Ogni intervento necessario deve essere fatto su scala territoriale“, avrebbe affermato il ministro per gli Affari Regionali in uno dei tanti vertici.