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Mattarella firma il ddl Bilancio, passerà alla Camera

Ddl Bilancio, Mattarella firma

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il ddl Bilancio. Ora verrà presentato alla Camera, seguendo l'iter dell'approvazione.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il ddl Bilancio, in questo modo autorizza la presentazione in Parlamento. Ora il provvedimento verrà presentato alla Camera dei Deputati per proseguire con l’iter per l’esame e l’approvazione.

Mattarella firma ddl Bilancio

La legge di Bilancio passa al Quirinale per la firma di Mattarella in vista della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. Il ddl contiene 229 articoli e il via libera definitivo è arrivato lunedì scorso, con un significativo ritardo sulla tabella di marcia, essendo il limite per l’approvazione la data del 31 dicembre 2020.

Un fondo presso il Mef

La manovra prevede un fondo presso il Mef per anticipare quello del Programma Next Generation Eu, di rotazione per l’attuazione del Next Generation Ee-Italia. Tali risorse sono versate su due conti correnti infruttiferi, aperti presso la tesoreria centrale dello Stato e verranno trasferite con un giroconto, in relazione al fabbisogno finanziario, alle amministrazioni o organismi titolari dei progetti.

Dopodiché, le risorse erogate all’Italia dall’Ue affluiranno sui due distinti capitoli relativi ai contributi a fondo perduto e ai prestiti. La dotazione è di 34,775 miliardi per il 2021, 41,3 miliardi per il 2022 e 44,573 miliardi per il 2023: in totale nel triennio 120,648 miliardi.

Ddl Bilancio: la manovra

Saranno invece circa 7mila le imprese interessate agli incentivi per aggregazioni previsti dalla manovra, con un ammontare massimo convertibile in credito DTA di circa 12,195 miliardi; applicando l’aliquota Ires del 24%, si stima un importo di DTA massimo di 2,9 miliardi, che in base al limite alla trasformazione del credito del 2% si riduce a 1,4-1,5 miliardi. Considerati anche il recupero Ires e commissioni dovute, il costo è di 463 milioni nel 2021 e 1,4 miliardi nel 2022.

La spending review dovrà assicurare 700 milioni l’anno di risparmi dal 2023, a livello centrale e periferico. A decorrere dal 2023 le dotazioni di competenza e cassa, relative alle missioni e ai programmi di spesa dei Ministeri, saranno ridotte, in base ai processi di razionalizzazione organizzativa, di 350,1 milioni. A questi si aggiungono risparmi per 350 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2025, da parte di Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, Comuni, Province e Città metropolitane.