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Covid, Giulia Bongiorno positiva: "Bonafede non ci ha protetto"

giulia bongiorno

Alla luce della sua positività, l'ex ministra Giulia Bongiorno ha accusato Bonafede di non aver fatto nulla per proteggere chi lavora nei tribunali.

Alla luce della sua recente positività, l’ex ministra della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno ha accusato l’attuale guardasigilli Alfonso Bonafede di non aver fatto nulla per proteggere dal contagio chi lavora nei tribunali. L’avvocato penalista e senatrice della Lega si trova attualmente in isolamento nella propria abitazione a causa dell’infezione da coronavirus, anche se ormai da alcuni giorni le suo condizioni di salute sono sulla via della guarigione.

Covid, Giulia Bongiorno contro Bonafede

Intervistata dal quotidiano La Repubblica, l’ex ministra, Bongiorno lamenta dell’impossibilità di sapere come si è stati contagiati a causa della mancanza di un sistema di tracciamento efficace: “Una decina di giorni fa anch’io sono risultata positiva al Covid-19 (sintomi lievi e sto già bene, naturalmente a casa). Non saprò mai con certezza dove sia avvenuto il contagio, ma di una cosa sono sicura: esistono ‘zone franche’ in cui è impossibile difendersi, zone dove persino il cittadino più scrupoloso è impotente”.

Successivamente la senatrice punta il dito contro l’attuale ministro della Giustizia, accusandolo di occuparsi maggiormente delle questioni politiche interne al M5s che della situazione epidemiologica nei tribunali e nelle carceri: “Il ministro Bonafede non solo non ha protetto noi che lavoriamo in tribunale durante la prima ondata di Covid-19, ma non ci protegge nemmeno adesso. In attesa della seconda ondata, ampiamente prevista, avrebbe avuto tutto il tempo di approntare le strategie e le risorse necessarie per metterci in condizione di lavorare in sicurezza. […] Invece, mentre il Covid galoppa nei Tribunali e nelle carceri, il ministro si occupa dei problemi interni al Movimento 5 Stelle e rilascia interviste sul ruolo delle opposizioni. Dunque, parafrasando il titolo di un vecchio film inglese, Grazie, signor ministro”.