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Dpcm, possibili restrizioni natalizie: tensione nel governo sulla scuola

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Aleggia nel governo l'ipotesi di nuove restrizioni a ridosso del Natale, mentre il M5s vorrebbe far ripartire la scuola a partire dal 7 gennaio.

Continua il dibattito in seno al governo per quanto riguarda il nuovo Dpcm da approvare per il mese di dicembre, anche se da tempo aleggia tra la maggioranza la possibilità di attuare nuove restrizioni brevi ma intense nel periodo immediatamente a ridosso delle festività natalizie. La stretta sugli spostamenti per le festività andrebbe letta nell’ottica di un tentativo di evitare che i cenoni natalizi possano diventare l’ennesimo veicolo di contagio, comportando una possibile terza ondata per il mese di gennaio.

Dpcm, possibili restrizioni sotto Natale

Come già annunciato nei giorni precedenti, con il Dpcm previsto per il 3 dicembre vi sarà una possibile riapertura dei negozi e dei centri commerciali anche nei weekend, con serrande alzate fino a tarda sera per permettere una migliore distribuzione dei clienti ed evitare così il rischio di assembramenti. Ventilata inoltre l’ipotesi di riservare alcune fasce orarie agli over 65, di modo da proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione. Una decisione presa per garantire la possibilità di acquistare i regali di Natale e dare una boccata d’ossigeno all’economia nazionale, già provata dai molti mesi di lockdown.

Tutto ciò dovrebbe però durare al massimo per un paio di settimane, poiché secondo le ipotesi al vaglio del governo potrebbe essere necessaria una nuova stretta a ridosso delle feste natalizie, quando si presume che molte regioni saranno ormai in zona gialla, al fine di evitare la diffusione del virus per via intrafamigliare, come accennato pochi giorni fa dallo stesso presidente Conte: “Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termini di decessi e stress sulle terapie intensive, e non ce lo possiamo permettere”.

Si pensa pertanto a un nuovo blocco della mobilità tra i comuni fino a un allargamento del coprifuoco a partire dalle 21 (o addirittura dalle 20) per impedire che possano riunirsi persone non conviventi per organizzare veglioni o cenoni. Si valuta anche la possibilità di mantenere il divieto di ospitare più di sei persone in casa.

Il nodo della scuola

Tensione nel governo anche per quanto riguarda l’eventuale ripresa delle attività scolastiche, con la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che si chiede come mai venga posta così tanta attenzione sulla riapertura dei negozi e non sulla ripresa delle lezioni. Il Movimento 5 Stelle dal canto suo vorrebbe riportare gli alunni a fare didattica in presenza a partire dal 7 gennaio, cioè con la fine delle vacanze natalizie, ma al momento non è ancora chiara la decisione che prenderà l’esecutivo.