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Vaccino, piano di Speranza: doppio farmaco se il primo non funziona

speranza piano vaccino

Chi non sviluppa gli anticorpi col vaccino riceverà una seconda dose di un prodotto diverso: lo prevede il piano di Speranza.

Il 2 dicembre il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà al Parlamento il piano per la distribuzione del vaccino anti coronavirus. Tra le possibilità in campo c’è quella di somministrare l’antidoto una seconda volta se non si sarà rivelato efficace la prima.

Il piano di Speranza per il vaccino

Il piano contiene contiene strategie per i soggetti da vaccinare per primi, per la gestione delle reazioni avverse, per comunicazione ai cittadini e per la sorveglianza immunologica. Tra i punti contenuti vi è anche quello relativo ai casi in cui i soggetti che abbiano ricevuto il vaccino non sviluppino gli anticorpi. In questo caso l’ipotesi è che ricevano una seconda dose di un vaccino diverso. Col tempo arriveranno infatti vari antidoti e quindi saranno quindi disponibili prodotti più o meno efficaci a seconda della categoria di persone che li ricevono.

Per verificare l’efficacia dell’antidoto verranno eseguiti dei test immunologici che valuteranno se ha funzionato oppure no. Si tratterà dei comuni test sierologici che, prelevando un campione di sangue, sono in grado di capire se il soggetto ha sviluppato gli anticorpi.

Per quanto riguarda le categorie da vaccinare per prime vi sono il personale sanitario, agli ospiti e al personale delle case di riposo. Poi toccherà agli over 80 e si scenderà gradualmente alle fasce d’età più giovani dando priorità a chi soffre di malattie importanti. L’idea è quella di utilizzare subito i 3,4 milioni di vaccini di Pfizer che permetteranno di vaccinare 1,7 milioni di persone (prevedono un secondo richiamo).

Per le somministrazioni servirà nuovo personale, motivo per cui il governo preparerà dei bandi per medici neolaureati e infermieri non escludendo comunque la possibilità di coinvolgere i medici di famiglia.