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Dpcm di Natale, gli studenti fuori sede potranno rientrare a casa

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Gli studenti universitari che vivono in una Regione diversa da quella di residenza potranno rientrare dai propri cari per le vacanze natalizie.

Il nuovo Dpcm che indicherà le linee guida per il Natale è in dirittura di arrivo, senza dubbio gli studenti fuori sede avranno modo di tornare dai propri familiari per le vacanze. A confermarlo è il sottosegretario all’Università e alla Ricerca, Giuseppe De Cristofaro. Intervistato da Fanpage.it ha affermato che i ragazzi che studiano fuori dalla propria regione di residenza avranno modo di rientrare entro Natale nelle proprie case.

Dpcm di Natale per gli studenti fuori sede

Secondo quanto afferma a Fanpage.it il sottosegretario De Cristofaro, sul fronte università con l’arrivo del nuovo Dpcm non cambierà molto. Le lezioni per gli studenti che frequentano anni successivi al primo rimarranno in via telematica. Caso diverso per gli studenti matricole del primo anno che, come finora deciso, potranno proseguire con le lezioni in presenza nelle zone gialle e arancioni. Continueranno a distanza anche le proclamazioni di Laurea.

Un dato certo al momento è la possibilità che verrà data agli studenti fuori sede di poter rientrare nelle proprie residenze per il periodo delle vacanze natalizie. “I ragazzi potranno tornare a casa dalle loro famiglie, sono inclusi nelle categorie che potranno spostarsi da una Regione all’altra” – afferma il sottosegretario. Gli studenti potranno quindi tornare dalle proprie famiglia senza distinzioni fra aree gialle, arancioni o rosse.

Aumento delle immatricolazioni

Contrariamento a quanto ci si aspettava con il sopraggiungere dell’emergenza data dal Coronavirus, De Cristofaro ha affermato che durante l’ultimo anno accademico c’è stato un aumento di immatricolazioni. Secondo il sottosegretario, l’aumento degli iscritto all’Università è dato dalla difficoltà nella ricerca del lavoro, data dall’emergenza sanitaria.

L’emergenza sanitaria ha influito, perché magari l’ondata pandemica ha reso più difficoltosa la ricerca di lavoro nell’immediato. I ragazzi quindi si iscrivono all’università, nella speranza che quando arriverà il vaccino, e si tornerà alla normalità, sarà più semplice trovare un’occupazione – ha affermato De Cristofaro. Però credo che il vero motivo sia stato l’ampliamento della no tax area e delle fasce reddituali che consentono di ottenere agevolazioni sulle rette di iscrizione. In pratica quelli che non pagano le tasse sono più di prima.