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Covid, Fontana: "Lombardia zona gialla dall'11 dicembre"

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La Lombardia zona gialla dall'11 dicembre? Fontana spinge per questo obiettivo.

La Lombardia potrebbe diventare una zona gialla a partire dall’11 dicembre. È questa l’ipotesi lanciata dal presidente di Regione Attilio Fontana che si è dimostrato ottimista sulla pronta riapertura delle attività nel territorio da lui amministrato. “Se i numeri continueranno ad essere quelli di questi ultimi giorni – ha detto il leghista – dovremmo entrare in zona gialla l’11 dicembre. È un passaggio automatico, che deve essere poi reso concreto da un provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza”. “Il nostro sacrificio – continua Fontana – è valso, perché abbiamo abbassato la linea del contagio e abbassato la pressione sugli ospedali”.

Lombardia zona gialla 11 dicembre

Il governatore fa dunque pressing sul governo affinché la Lombardia possa arrivare in zona gialla, ma naturalmente andranno valutati i numeri del contagio visto che ancora oggi continua ad essere uno dei territori con il maggior numero di casi. A non piacere a Fontana sono poi anche i divieti agli spostamenti previsti dal nuovo dpcm per i giorni del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio, definiti dallo stesso come “semplicemente lunari”. Quasi tutte le Regioni sono di questa idea e lamentano di non essere stata adeguatamente coinvolte nella decisione, ma la realtà è che diverse riunioni con il governo sono state affrontate nei giorni precedenti all’emanazione del decreto. Appare dunque evidente che si tratti di una mossa prettamente politica più che di sostanza.

“Abbiamo espresso il nostro disappunto – dice ancora Fontana – per l’approvazione del dl che è stato fatto nella notte e sostanzialmente ha impedito di entrare nel merito di una parte consistente del Dpcm. Abbiamo ribadito come questa scelta crei situazioni di difficoltà per tanti cittadini, impossibilitati ad incontrare parenti, genitori anziani o nonni, e crei soprattutto disparità tra le grandi i città e i piccoli Comuni. Si tratterebbe di una sostanziale e ingiustificata limitazione della vita dei nostri cittadini, che prescinderebbe dal fatto di essere in zona gialla”. Le Regioni chiedono dunque una modifica del testo del nuovo dpcm su questo punto, ma è naturale pensare che questa non arriverà mai vista la scelte di rigore massimo adottate da Palazzo Chigi.