> > Covid, Zaia: "Mi sembra chiaro che non abbiamo più paura di morire"

Covid, Zaia: "Mi sembra chiaro che non abbiamo più paura di morire"

Covid Zaia paura di morire

Il commento di Zaia sui dati del covid in Veneto: "Lo shopping batte la paura di morire".

Il presidente delle Regione Veneto, Luca Zaia, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha commentato lo stato d’emergenza covid del territorio da lui amministrato, sottolineando come l’assalto ai negozi per i regali di Natale, che ha riguardato molte città del Veneto, sottolineerebbe che non abbiamo più paura di morire”. “Io – ha continuato Zaia – non sono per uno stato di polizia, ma deve essere chiaro a tutti che certi comportamenti hanno delle conseguenze. Il nostro picco di ricoveri in lockdown è stato il 4 aprile con 2.028 ricoverati. Oggi siamo a 3.244 ricoverati. In intensiva, la punta massima era stata di 356 persone, oggi siamo a 369″.

Covid, Zaia: “Non c’è paura di morire”

Il presidente leghista ritiene che questa situazione sia dovuta ad un generale calo di tensione per via del Natale. “Questo weekend le città italiane sono state prese d’assalto. Per rimanere in Veneto – dice ad esempio Luca Zaia – il sindaco di Treviso, Marco Conte, ha dovuto chiudere il corso a metà pomeriggio perché è venuto fuori che, su una città di 80 mila persone, a spasso per il centro in quel momento c’erano oltre 50 mila persone. Ma non si tratta solo dei numeri di oggi”. Per Zaia ci sarebbe ancora una discreta fetta della popolazione che considererebbe questa situazione come un problema degli anziani e si sentirebbe autorizzata ad assembrarsi nelle strade perchè, come direbbero loro, “Non è vietato”.

Il Veneto è zona gialla, ma molti si domandano come sia stato possibile visto l’alto numero di contagi. Il presidente risponde così sul tema: “Premessa: nonostante la zona gialla, io ho adottato un’ordinanza che chiudeva le grandi e medie strutture di vendita al sabato, tutti i negozi alla domenica, e imponeva un cliente ogni 20 metri quadrati. Ma – sottolinea Zaia – il punto è che il Veneto, come le altre regioni, ha accettato la classificazione nazionale. Fatta non dal circolo della scopa, ma dall’Istituto Superiore di Sanità retto dal professor Brusaferro, che gode della mia stima. Ricordo anche che noi siamo allo 0,91 di Rt, per passare alla zona arancione – conclude – avremmo dovuto essere al’1.25″.