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Vaccini, Zampa: "Prima ai più fragili, gli studenti rischiano meno"

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La Zampa esclude che gli studenti possano essere i primi a ricevere il vaccino covid.

Sandra Zampa ha detto la sua sulla possibilità, avanzata da più parti, di vaccinare per prima gli studenti adolescenti e rendere così più sicura la scuola e di conseguenza anche le famiglie. La sottosegretaria alla Salute ammette che l’idea sia alquanto suggestiva, ma ritiene anche che la stessa non abbia senso: “La scienza ci dice che vanno vaccinate le persone ad alto rischio per la propria salute e dunque i primi a ricevere le dosi dell’anti-Covid saranno il personale medico e ospedaliero e poi gli anziani o le persone che hanno patologie che le rendono a rischio. Non gli studenti”. Inoltre è sempre la Zampa a specificare che “le sperimentazioni sugli adolescenti sono cominciate in America solo una settimana fa”. Ci vorrà dunque del tempo per poter avere una quantità di dati necessari e sufficienti sulla vaccinazione dei più giovani, ma, per fortuna, “tutti gli studi ci dicono che per i giovani e i bambini contrarre la malattia è poco pericoloso”.

Vaccini, Zampa: “Gli studenti non saranno i primi”

Nel corso della sua intervista al Corriere della Sera, la Zampa viene in più riprese incalzata sia sulla già toccata possibilità di adottare una strategia diversa di vaccinazione per permettere quanto prima una ripresa dell’attività scolastica e sociale, sia sull’organizzazione della campagna vaccinale. Non è un segreto che con il vaccino antinfluenzale il governo abbia fatto una pessima figura, e il fatto che la programmazione della vaccinazione sia in mano sempre allo stesso commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, fa storcere il naso a molti.

“Dobbiamo vaccinare al più presto le persone a rischio – dice la Zamapa – Alla Bicocca di Milano un professore ha sviluppato un algoritmo interessante che incrocia i dati per individuare le categorie più fragili, che devono essere le prime a ricevere il vaccino. Per esempio chi ha una patologia cardiovascolare è più a rischio di chi ha il diabete”. E poi sulla gestione: Arcuri e un gruppo di esperti ci stanno lavorando. Occorrerà una campagna seria. A partire dai medici”. “A gennaio – prosegue – cominciamo con i medici poi a febbraio – speriamo – con qualche milione di anziani e poi gli altri”. Una battuta poi anche sul fatto che nel piano del Recovery Fund solo 9 miliardi siano stati destinati alla Sanità, un malcostume tutto italiano che neanche il covid sembra essere riuscito a cambiare. “Io spero – dice la Zampa – che la maggioranza alzi la voce su questo tema: abbiamo presentato 27 progetti per un totale di 26 miliardi. Non è un tema che riguarda solo il nostro ministero ma tutto il Paese”.