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Ipotesi zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio: vertice in corso

vertice maggioranza

Zona rossa in tutta Italia dal 24 dicembre al 7 gennaio: è l'indicazione data dal governo alle regioni nel corso dell'incontro in mattinata.

Sono diverse le ipotesi al vaglio del governo per contenere i contagi durante le imminenti vacanze di Natale, dall’istituzione della zona rossa nei giorni festivi e quella arancione in quelli prefestivi al lockdown generalizzato dal 24 dicembre al 6 gennaio. Se ne discute in un vertice convocato per le 12:30 di mercoledì 16 dicembre 2020 a cui sono presenti il premier Giuseppe Conte, il ministro Francesco Boccia e i capidelegazione della maggioranza Dario Franceschini (Pd), Roberto Speranza (LeU), Alfonso Bonafede (5Stelle) e Teresa Bellanova (Italia Viva).

Zona rossa e piano vaccini

Si è concluso, nel frattempo, l’incontro tra rappresentanti del governo e delle regioni che ha dato il via libera al piano sui vaccini. Oggi stesso il commissario straordinario Domenico Arcuri invierà alle autorità regionali una sorta di “libretto delle istruzioni” per la distribuzione dei lotti. Alle regioni verrà consegnato il 90% delle dosi richieste, dal momento, secondo le stime, non si vaccinerà la totalità del personale sanitario.

Durante l’incontro il governo – in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza, che si è detto d’accordo con la linea dura di Boccia e Franceschini – ha espresso alle regioni la volontà di mettere tutta Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio.

Zona rossa a Natale: oggi il vertice

Il Comitato tecnico scientifico da giorni consiglia alla politica di seguire la linea della prudenza e del rigore per limitare i danni di un’eventuale terza ondata. Gli esperti hanno infatti redatto un verbale avvertendo che il periodo natalizio presenta “rischi specifici relativi alla mobilità e alla aggregazione nei contesti familiari e sociali” e necessita dunque di controlli. Un documento approvato all’unanimità anche se i tre direttori generali della Salute (Rezza, Urbani e Iachino) si erano rifiutati di firmare perché non vi era alcun cenno a zone rosse o arancioni.

Una pista, quella delle chiusure, condivisa dall’asse rigorista della maggioranza (di cui fanno parte Speranza, Boccia e Franceschini) ma su cui il capo del governo, Italia Viva e parte del M5S nutrono qualche dubbio. Se per il Viminale la soluzione più sicura è serrare tutto, l’ipotesi più plausibile è di rendere l’Italia zona rossa nei giorni festivi (comprese le due domeniche prima di Natale) e arancione in quelli prefestivi.

A decidere, oltre al vertice, sarà il Parlamento che dovrà votare le risoluzioni presentate da maggioranza e opposizione. Il capogruppo del Partito Democratico, Andrea Marcucci, ha chiesto sostegno alla mozione da lui presentata che consente la mobilità tra piccoli Comuni.