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Scuola, Azzolina: "Gli studenti potranno tornare in classe"

Lucia Azzolina

Le parole di Lucia Azzolina sul rientro a scuola previsto per il 7 gennaio.

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha confermato sul suo profilo Twitter il rientro in classe, il 7 gennaio, di tutti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori, dopo la firma dell’accordo tra Governo ed enti locali. La ministra ha mostrato tutta la sua soddisfazione per aver raggiunto questa meta.

Azzolina sulla scuola

Felice per l’intesa siglata con Regioni, Province, Comuni. Studentesse e studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. È giusto che possano farlo grazie all’impegno di tutte le istituzioni coinvolte.” ha scritto Lucia Azzolina sul suo profilo Twitter. “Si tratta di un accordo che prevede novità importanti tra cui una misura che chiedevo da tempo: il rafforzamento del sistema di tracciamento per le scuole” ha aggiunto sul suo profilo Facebook. La ministra ha voluto usare i social per esprimere la sua grande soddisfazione per gli obiettivi raggiunti. L’annuncio ufficiale è stato dato anche da Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’anca, dopo la riunione con il Governo, le Regioni e le Province riguardo le “Linee guida” per la ripresa in sicurezza dell’anno scolastico.

Una decisione fortemente voluta dall’esecutivo per consentire a tutti gli studenti italiani di concludere questo anno scolastico in presenza. Il tutto è stato deciso dopo che nelle scorse settimane è stato avviato a livello provinciale un tavolo con prefetture ed enti locali per riuscire a trovare delle soluzioni al problema dei trasporti e degli orari degli ingressi a scuola, che saranno scaglionati in base alle specificità dei vari territori. Giuseppe Conte aveva sottolineato che “riprendere la didattica in presenza nelle scuole secondarie superiori è il nostro obiettivo, anche se non al 100%“. “La ripresa della scuola stata una sfida che non abbiamo assolutamente trascurato. Io ho raccomandato perché ci sia un’apertura differenziata città per città, paese per paese. Dobbiamo ripristinare la didattica in presenza almeno al 50%