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Speranza: "Coprifuoco anche dopo Epifania, vaccino sarà volontario"

Speranza

Coprifuoco anche dopo l'Epifania, ripristino delle zone colorate e vaccino su base volontaria: lo ha affermato il ministro Speranza.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha affermato che dopo l’Epifania in Italia verrà ripristinato il sistema delle tre fasce e continuerà a rimanere in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5. Fino a quando i vaccini non avranno prodotto un impatto epidemiologico significativo, ha spiegato, “l’unica cosa che funziona sono le misure restrittive“.

Speranza: “Coprifuoco anche dopo Epifania”

Intervistato dal Corriere della Sera, l’esponente del governo ha sottolineato come l’indice di contagio sia leggermente aumentato e che quindi dopo le feste si dovranno riconfermare le misure anti contagio base delle zone gialle come era prima del 24 dicembre. Non è comunque escluso che alcune regioni possano già diventare arancioni (gli occhi sono puntati su Veneto e Puglia).

Sì dunque alla riapertura di ristoranti e bar fino 18 così come alla chiusura di piscine, palestre, cinema, teatri e stadi. “Siamo ancora dentro la seconda ondata. Londra torna verso misure molto dure e anche noi abbiamo ancora troppi casi e troppi morti“, ha aggiunto.

“Volontarietà vaccino via maestra”

Quanto al vaccino, Speranza ha ribadito come 8 milioni di dosi dalla Pfizer entro il primo trimestre 2021 sono sicure, con l’auspicio che il 6 gennaio l’Ema approvi anche l’antidoto di Moderna di cui ne arriveranno 1,3 milioni. Se poi dovesse arrivare il sì anche a quello di AstraZeneca possono arrivarne molte altre, “ma dall’agenzia europea non arrivano ancora certezze e questo ridurrà sicuramente il numero delle disponibilità a breve“.

Come già il Premier Conte nella conferenza di fine anno, ha poi ribadito che il vaccino rimarrà volontario e non obbligatorio perché “abbiamo ancora dosi limitate e non dobbiamo dividere il Paese tra scientisti illuminati e cavernicoli dubbiosi”. La volontarietà, ha continuato, è la via maestra come riconosciuto dal Comitato di bioetica. La sua speranza è che tra la fine dell’estate e l’autunno l’Italia sia vicina all’immunità.