> > Renzi: "Conte sbaglia a chiudere la verifica di governo in Parlamento"

Renzi: "Conte sbaglia a chiudere la verifica di governo in Parlamento"

renzi conte verifica Parlamento

Nuovo scontro a mezzo stampa tra Renzi e Conte: il tema questa volta è la verifica in Parlamento.

Resta molto teso il clima all’interno della maggioranza, con lo scontro tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte che continua a colpi di dichiarazione e messaggi neanche troppo velati. L’ultimo in tal senso arriva dal leader di Italia Viva che in un’intervista al Messaggero ha detto che il presidente del Consiglio sbaglia a chiudere la verifica di governo in Parlamento, ma “se ha scelto di andare a contarsi in aula accettiamo la sfida. Peraltro lo ha fatto dal pulpito di una conferenza stampa mentre il Senato votava per la prima volta una legge di bilancio il 30 dicembre senza possibilità di cambiarla. Uno scandalo istituzionale. Peccato che Conte abbia preferito evitare l’Aula per inseguire l’ennesima diretta tv”.

Renzi su Conte e la verifica in Parlamento

Parole da opposizione quelle usate da Renzi, ma lo stesso non si sente responsabile del clima di astio venutosi a creare tra le forze di governo: “Dipende da Conte prima e dal Parlamento poi, non da me. Noi abbiamo messo per iscritto in due documenti le cose che non ci convincono. Sono argomenti di merito, tanti”. Il leader di Italia Viva fa riferimento in tal senso ai 62 punti presentati al governo in merito ai dubbi sulla governance del Recovery plan, il piano di fondi europei che dovrebbero rilanciare l’economia italiana.

Renzi parla anche di mala gestione del settore sanitario in questi mesi di pandemia, tornando ad esprimere il proprio rammarico per un governo che ha scelto di non utilizzare il Mes. “Se avessimo preso i soldi del Mes a primavera – dice il leader di Italia Viva – oggi avremmo più risorse per velocizzare la vaccinazione”. E ancora: “Se avessimo sbloccato i cantieri, oggi avremmo meno soldi da spendere per la cassa integrazione. Se però le nostre idee danno fastidio, andiamo all’opposizione. Abbiamo la schiena dritta, non cediamo sui contenuti in cambio di tre poltrone”.

Può esserci una crisi?

La scelta di Conte di andate in Parlamento a chiedere la fiducia qualora l’appoggio di alcuni partiti della maggioranza venisse meno, esplicitata dallo stesso nella conferenza stampa di fine anno, non comporterebbe grandi problemi alla Camera, mentre al Senato la situazione sarebbe ben più complicata. Senza i 18 senatori di Italia Viva il governo potrebbe non farcela, con tutto ciò che ne conseguirebbe.

Non ho paura della libertà delle persone – dice Renzi in merito al voto alle Camere – Se qualche parlamentare vorrà appoggiare il governo Conte perché convinto dalle parole del premier, bene. Penso che il premier sia sicuro dei suoi conti, altrimenti avrebbe scelto la strada del confronto politico prima di andare in aula. Invece ho letto come lei le sue parole sulla sfida in Parlamento e quindi adesso aspetto rispettosamente la convocazione del Senato”.

Conte deve poi guardare anche all’operato dei propri ministri, con la Bellanova e la Bonetti, entrambe di Italia Viva, che hanno annunciato le dimissioni qualora la nuova bozza del Recovery plan non dovesse convincere loro e la linea della loro forza politica.

L’ipotesi Draghi presidente del Consiglio

Infine, sull’ipotesi di un nuovo governo a guida Mario Draghi, Renzi lascia intendere, senza dirlo, che la posizione di Italia Viva sarebbe favorevole in tal senso: “In Italia c’è solo un premier alla volta. Oggi si chiama Conte. E lui mi sembra molto fiducioso sui numeri, altrimenti avrebbe usato un tono diverso in queste settimane. Se invece andrà sotto, abbiamo varie soluzioni diverse che potranno essere valutate dal Parlamento e dal Capo dello Stato”. “Anticipare adesso la posizione di Italia Viva – continua – sarebbe mancare di rispetto al Quirinale. La Costituzione dice che la legislatura va avanti finché ci sono i numeri in Parlamento, non finché lo dice Conte“.