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Covid, CdM: ipotesi zona arancione nel weekend, parametro Rt più restrittivo

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Le nuove ipotesi in discussione nel corso del Consiglio dei Ministri per contrastare il Covid-19.

È iniziato alle 21.00 di lunedì 4 gennaio il Consiglio dei Ministri indetto per discutere le misure da attuare in Italia contro il Covid-19 a partire dal 7 gennaio 2021 fino al 15 gennaio 2021. Nel Paese, infatti, tornerà la suddivisione delle Regioni per colore, ma i parametri potrebbero essere rafforzati ed inserire ulteriori limitazioni, soprattutto nei weekend.

Zona gialla e zona arancione

La divisione per colori delle Regioni potrebbe essere “rafforzata” nei giorni feriali. L’idea infatti è quella di fare diventare l’Italia una intera zona arancione nei weekend e nei giorni festivi, come d’altronde è accaduto nel corso di tutto il periodo tra Natale e Capodanno, e di rendere più dure le misure restrittive della zona gialla.

La bozza del nuovo dpcm sul tavolo del Consiglio dei Ministri, infatti, prevede il divieto di “ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute“. Resterebbe però consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione ad eccezione che per le seconde case situate in altre Regioni. Fino al 15 gennaio dovrebbe restare in vigore inoltre il coprifuoco alle ore 22.00 e il limite di due persone per le visite in altre case, ad eccezione di minori di 14 anni e persone non autosufficienti.

La revisione del parametro Rt

Una variazione nell’attribuzione del colore alle regioni, inoltre, dovrebbe riguardare il parametro relativo all’indice Rt. Esso si abbasserebbe, diventando più duro. La revisione della soglia prevede che oltre l’1 ci si trovi in zona arancione e oltre 1,25 in zona rossa.

Il nodo scuola

Resta invece ampiamente da discutere il tema sulla riapertura delle scuole. Se gli studenti delle elementari e delle medie torneranno regolarmente in aula dopo il 7 gennaio, infatti, il futuro degli studenti delle superiori è ancora in dubbio. In parte il Governo vorrebbe interrompere anche per loro la Dad, ma alcune Regioni si sono già dette contrarie alla riapertura attuando in anticipo provvedimenti più restrittivi.