> > Nuovo Dpcm: 14 regioni in zona arancione e rossa

Nuovo Dpcm: 14 regioni in zona arancione e rossa

Giuseppe Conte

Con il nuovo Dpcm 14 Regioni finiranno in zona arancione e rossa, con un'ulteriore stretta per tutti gli italiani.

Il nuovo Dpcm, che Giuseppe Conte firmerà entro il 15 Gennaio ed entrerà in vigore a partire dal 16 Gennaio, confermerà la divisione delle Regioni in zone gialle, arancioni e rosse. Le misure in vigore saranno confermate ma ci sarà un’ulteriore stretta per tutti gli italiani.

Nuovo Dpcm e Regioni

Roberto Speranza, ministro della Salute, come riportato dal Corriere, ha spiegato che il divieto degli spostamenti tra Regioni sarà confermato, proprio come il coprifuoco dalle 22 alle 5. La zona arancione, inoltre, scatterà più facilmente “provando a lavorare sull’indice di rischio e non sull’Rt“. Secondo le stime sui dati attuali, seguendo questa nuova linea, il risultato porterà al passaggio in zona arancione o rossa di ben 14 regioni italiane. In questo caso non si potrà uscire dal comune se non per lavoro, motivi di salute e necessità. Il ministro Dario Franceschini, ha fatto sapere che si sta pensando ad una “scelta simbolica“, come lui stesso l’ha chiamata, ovvero l’apertura dei musei ad ingressi super contingentati.

Lo scopo è quello di arrivare in zona bianca, dove tutto sarà finalmente aperto. Per arrivarci, però, è necessario un indice Rt molto inferiore a o,50, insieme ad altri fattori. La fascia bianca sembra ancora un miraggio e la stretta contro gli assembramenti diventa più seria, tanto da pensare di vietare ai bar di vendere cibo e bevande da asporto dopo le 18. I ristoranti, invece, potranno vendere cibo da asporto fino alle 22. Lo stop degli spostamenti tra Regioni, anche gialle, e le regole che riguardano le visite ad amici e parenti sembrano essere confermate, anche se quest’ultima misura potrebbe diventare una raccomandazione. Una delle ipotesi è quella di aprire le palestre per effettuare lezioni individuali e piste da sci contingentate in diverse zone. Lo stato di emergenza sarà prorogato, con tutta probabilità, fino al 30 aprile e non per tutta l’estate come si era pensato precedentemente.