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Nuovo dpcm, Speranza alla Camera: "Ci aspettano mesi difficilissimi"

Speranza informativa Camera nuovo dpcm

Il ministro Speranza ha illustrato alla Camera dei deputati le restrizioni contenute nel nuovo dpcm e invitato le forze politiche all'unità.

É terminata l’informativa del ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove misure anti Covid da inserire nel prossimo dpcm in vigore dal 16 gennaio 2021. Dopo aver ribadito che l’attenzione deve rimanere alta e che, nonostante la luce in fondo al tunnel, l’Italia è attesa da mesi difficili, ha fatto il punto sulla campagna vaccinale. Non ha infine mancato di invitare tutti all’unità evitando polemiche e tensioni.

L’informativa di Speranza alla Camera

Non c’è altra strada diversa dall’unità per affrontare l’emergenza sanitaria più grande che abbiamo conosciuto dal Dopoguerra. Con la preoccupazione che vivo da ministro, voglio rivolgere a tutti un messaggio di responsabilità per l’unità a Roma come a tutte le regioni d’Italia. Siamo nell’ultimo miglio, in un passaggio decisivo e delicato per vincere questa lunga e difficile battaglia contro questo nemico terribile e invisibile. Serve uno sforzo unitario e una reale collaborazione. Per questo insisto e dico alla maggioranza e all’opposizione: lasciamo fuori dalla quotidiana polemica politica la sanità. Le polemiche inutili fanno male a tutti.

I mesi che ci attendono sono difficilissimi perché il virus potrebbe tornare a colpire e ci aspetta una grande campagna vaccinale. Sarà tutto terribilmente complicato. Per questo invito tutti a tenere fuori dalla battaglia politica la salute degli italiani. Con l’avvio delle vaccinazioni si intravede finalmente la luce in fondo al tunnel e grazie ad uno sforzo senza precedenti con i nuovi vaccini sconfiggeremo anche questo virus che ha colpito così duramente il nostro pianeta. L’ultimo miglio è però ancora irto di ostacoli da superare e dobbiamo pertanto affrontarlo senza abbassare la guardia e tenendo i piedi per terra.

Dovremo continuare a convivere con una forte circolazione del virus fino a quanto le vaccinazioni non avranno avuto un positivo effetto epidemiologico. Attenzione: in tutta Europa sta arrivando una nuova forte tempesta. Quando verranno autorizzati altri vaccini il virus verrà piegato ma adesso continua a circolare e può di nuovo colpirci duramente.

La situazione epidemiologica in Europa e Italia

Nell’anno passato abbiamo imparato che i numeri nella loro progressione sono come il barometro che con la bassa pressione anticipa l’arrivo di una nuova tempesta. Nel mondo le cifre restano terribili con un caso ogni 89 abitanti e un decesso ogni 4.080 abitanti. In Europa la situazione è ancora peggiore: abbiamo un positivo ogni 27 abitanti e un morto ogni 793 abitanti. In Italia attualmente abbiamo un numero di casi leggermente più basso degli altri stati, ma non facciamoci portare fuori pista. Gli ultimi dati sono chiari e non vanno sottovalutati: in questa settimana sono aumentati l’Rt, il tasso di occupazione delle terapie intensive, l’incidenza e i focolai di origine sconosciuta.

Dal 15 al 28 dicembre, dopo quattro settimane di decrescita, l’indice di contagio è tornato a crescere e per la prima volta dopo sei settimane è superiore a 1. Ciò dimostra che l’epidemia è nuovamente in una fase espansiva. Anche l’aumento dell’incidenza nelle ultime due settimane ci impedisce di tornare alla normalità.

L’effetto automatico è il progressivo sovraccarico degli ospedali. Sono passate da 10 a 13 le regioni che hanno un tasso di occupazione sopra la soglia critica: per le rianimazioni a livello nazionale è tornato ad attestarsi sopra la soglia del 30%. Ne consegue un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle regioni e alle province autonome: 12 sono a rischio alto, 8 a rischio moderato (con 2 a rischio di progressione a rischio alto) e una sola è a rischio basso.

Le misure del nuovo dpcm

Per questo abbiamo ritenuto di prorogare al 30 aprile 2021 l’istituzione dello stato di emergenza. Nella giornata di lunedì abbiamo avviato anche il lavoro per stendere il nuovo dpcm in vigore dal 16 gennaio. Prevediamo una conferma delle misure già vigenti e del modello per fasce differenziate. Queste le principali misure:

  • divieto di spostamenti tra regioni anche in zona gialla;
  • limitazioni dell’asporto per i bar dopo le 18;
  • possibilità di visite ad amici e parenti solo per due persone oltre ai minori di 14 anni;
  • ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto;
  • apertura dei musei in zona gialla.

Vogliamo inoltre stabilire una quarta area, bianca, che potrà scattare solo con livelli epidemiologici bassi (incidenza sotto i 50 casi, indice di rischio basso, Rt sotto l’1). É comunque difficile che questa possa scattare nel breve termine.

Speranza sui vaccini

Siamo a circa 800 mila dosi di vaccino somministrate, risultato che ci permette di essere i primi in Europa per numero di somministrazioni. Questa campagna è una lunga e difficile maratona, non una gara di velocità. Ecco perché siamo soddisfatti delle attuali statistiche ma siamo consapevoli che siamo solo all’inizio e c’è ancora tantissimo da fare per ottenere risultati. Dobbiamo farlo avendo chiari obiettivi, tempi e strategia per raggiungere i risultati attesi. L’Italia e il governo nazionale, le regioni e tutto il servizio sanitario sono pronti ad aumentare il numero di vaccini quotidiani appena saranno autorizzati nuovi antidoti. Per raggiungere questo scopo serve un esercito di vaccinatori e un clima giusto. Coinvolgeremo i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e le farmacie, che potranno mettere a disposizione spazi per rafforzare la nostra offerta vaccinale.

Ribadisco infine la nostra convinzione: il vaccino è un bene pubblico globale, diritto di tutti e non privilegio di pochi. Per questo in Italia è gratuito e gli acquisti sono fatti direttamente dallo stato. Abbiamo opzionato quasi il doppio delle fiale necessarie per somministrarlo a tutti gli italiani. Ora non possiamo fare altro che continuare ad utilizzare presto e bene le dosi che abbiamo e attendere con fiducia l’autorizzazione di nuovi vaccini. Tutti noi siamo fiduciosi che l’aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi. Aspettiamo fiduciosi, certi che l’Ema e l’Aifa non perderanno nemmeno un giorno. Tutti vogliamo correre e non vediamo l’ora di riconquistare le libertà perdute. Ma dobbiamo farlo con sicurezza e trasparenza.

Per quanto riguarda le dosi disponibili per l’Italia, dalla Pfizer riceveremo 470 mila dosi a settimana e da Moderna oltre un milione nel primo trimestre. Con l’approvazione di quello di AstraZeneca ne avremo di ulteriori e a breve è attesa anche l’autorizzazione dell’antidoto sviluppato da Johnson&Johnson. Incoraggianti anche i risultati della prima fase di sperimentazione del vaccino italiano ReiThera.

Insieme possiamo fare un buon lavoro. Ero e resto convinto che in un clima positivo la maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza necessità di ricorrere all’obbligo. A chi ha dubbi dobbiamo rispondere con l’evidenza scientifica, non con una guerra ideologica tra fan della scienza e primitivi delle caverne. Sono certo che insieme ce la faremo“.