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“Eutanasia della democrazia": il convegno spiegato da Raffaello Morelli

Eutanasia della democrazia

“Eutanasia della democrazia", il convegno a cui partecipano Giani e il sindaco di Livorno: il dottor Raffaello Morelli spiega i lavori portati avanti.

In occasione del centenario del XVII Congresso Nazionale del PSI, i Circoli di Cultura Luigi Einaudi e G. Emanuele Modigliani di Livorno, in collaborazione tra loro, annunciano per venerdì 15 gennaio 2021 il Convegno “Eutanasia della democrazia: dal biennio rosso al ventennio fascista”. Un’importante ricostruzione storica per raccontare quel 15 gennaio 1921 e quali sono state le conseguenze. All’excursus storico si unisce una risonanza in perfetta sintonia con i giorni nostri.

Con la presenza di docenti universitari quali Zeffiro Ciuffoletti di Firenze, Paolo Nello di Pisa e Giovanni Orsina della LUISS di Roma, il convegno si prefigge l’obiettivo di ricostruire il senso dei fatti di quel XVII Congresso che segnò, oltre al drastico fronteggiarsi delle concezioni contrapposte all’interno del movimento operaio italiano, anche il permanere nella maggioranza massimalista del sogno rivoluzionario, che dette spazio nel Paese a quelle condizioni sociopolitiche che di lì a poco tempo avrebbero portato al sovvertimento della democrazia. Nell’intervista esclusiva, il dottor Raffaello Morelli ha spiegato i lavori del convegno e delineato l’attuale scenario della democrazia, talvolta compromessa e dai labili confini.

“Eutanasia della democrazia”: il convegno

Luigi Vicinanza del gruppo editoriale GEDI sarà il moderatore del convegno. Interverrà il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e il governatore della Toscana, Eugenio Giani. Nel complesso, il convegno si prefigge di attivare una riflessione di ecologia politica culturale sui fatti del passato al fine di cogliere i danni indotti dalla rigidità ideologica. Una riflessione ineludibile, dato che le istituzioni liberal-democratiche sono lo strumento con cui i cittadini affrontano la realtà. È importante che siano duttili per adattarsi costruttivamente alle sfide che la realtà inevitabilmente riserva. Le sfide e le difficoltà risultano al momento accentuate a causa della pandemia da Covid-19, che impone dei sacrifici rispetto alla sterile concezione della libertà come sogno.

“Il nostro obiettivo è consentire a Ciuffoletti di Firenze, Nello di Pisa e Orsina della LUISS di ricostruire le vicende del XVII Congresso del 15 gennaio 1921 del PSI, la cui maggioranza era dei massimalisti. Poi c’era una minoranza abbastanza grossa dei futuri comunisti e, infine, la minoranza più piccola dei riformisti. I comunisti volevano a tutti i costi espellere la componente riformista e, a tal fine, presentare una mozione. Quest’ultima fu respinta dalla larga maggioranza dei riformisti e dei massimalisti. Dopodiché il settore comunista del PSI optò per la scissione, che avvenne il 21 gennaio 1921 al teatro San Marco di Livorno. Noi vogliamo ricordare oggi il XVII Congresso del PSI . L’intento è fare un’operazione di ecologia politico-culturale. Da allora si continua a celebrare la scissione dei comunisti. Invece, è stato un disastro in tutto il mondo, a partire dall’Italia dell’epoca”. Così il dottore Raffaello Morelli ha spiegato i lavori del convegno “Eutanasia della democrazia: dal biennio rosso al ventennio fascista”.

Eutanasia della democrazia

Quindi ha precisato: “I massimalisti, maggioranza del PSI, mantennero il sogno della rivoluzione quale soluzione dei problemi di una convivenza democratica. Nell’arco di un anno la storia ha smentito clamorosamente tali considerazioni. Infatti, di lì a poco si insediò il Fascismo in Italia”.

Il risvolto sull’attualità

La politica non si può fare attraverso l’utopia. Ma solo basandosi sui fatti reali e sulle diverse proposte dei cittadini, molto differenti fra loro. Per il convegno ci affidiamo a tre grandi storici per ricostruire i fatti così come sono accaduti. Si tratta di fatti assolutamente inequivoci”, ha aggiunto. “Al convegno parteciperanno anche Giani e il sindaco di Livorno: si rendono conto che è indispensabile riconoscere fatti oggettivi”, ha sottolineato.

Sull’attualità a cui il convegno rimanda, il dottore Morelli ha commentato: “Le istituzioni non sono espressione ideologica dell’utopia, ma sono un mezzo per meglio affrontare le difficoltà e i problemi della realtà. Oggi il problema più grande è la pandemia, che ancora dilaga nel nostro Paese, costringendo a nuove possibili misure restrittive. Solo i pazzi e i drogati possono negare l’emergenza sanitaria in atto. Bisogna prendere coscienza che le istituzioni non sono sovrapposte alla realtà. Sono uno strumento per affrontare meglio la realtà. La liberal-democrazia è sempre una gestione delle crisi.

Tra gli insegnamenti da conservare, bisogna capire che “è necessario risolvere i problemi di convivenza tra cittadini che la pensano diversamente. Risolvere tali problemi di convivenza significa trovare soluzioni che accrescano la libertà dei cittadini, senza imporre a tutti il punto di vista di qualcuno”.

E sulla continua discussione in merito al finanziamento sanitario attraverso i fondi del Mes, ha commentato: “Nessun Paese accetta tale finanziamento. Non per motivi ideologici, ma per motivi pratici. Il Mes è una banca lussemburghese di diritto non appartenente all’Unione europea. Quindi, mettendo in moto quel meccanismo, si corre il pericolo dell’intervento di regole stabilite da banche e membri del gruppo dell’Euro, che dà l’indirizzo della gestione dei crediti al Fondo Monetario internazionale e altri organi che non hanno niente a che fare con l’Europa. Sarebbe quindi totalmente estraneo al controllo e al giudizio dei cittadini. Non è una soluzione corretta”.

Il presente della democrazia

È possibile rispondere alla crisi della democrazia e “si può combattere contro chi la mette a rischio, ma va fatto con le idee, mettendo in evidenza i difetti attraverso il conflitto democratico, che è una base della stessa democrazia-liberale”. E richiamare al XVII Congresso del PSI del 1921 “è essenziale per capire quello che è successo dopo, dipeso principalmente dall’incipienza totale di un mondo che si è irrigidito in una visione ideologica sbagliata e negativa. Infatti, ha portato il risultato opposto rispetto a quello precedentemente prefissato”.

Sugli attuali problemi della democrazia, il dottor Morelli ha spiegato:Oggi il Parlamento deve riacquisire maggiore centralità. Le crisi extraparlamentari non hanno significato nell’ottica liberal-democratica. Infatti, quando si è cominciato a praticare le crisi parlamentari, è iniziato il declino del suo funzionamento in Italia. Il Parlamento deve assumersi le proprie responsabilità e decidere cosa fare. Può essere una scelta giusta o sbagliata, ma così tutti capiscono i passaggi dei processi in atto e, successivamente, potranno essere in grado di scegliere ed esprimere giudizi differenti”.