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Crisi di Governo, Renzi perde un altro pezzo: Rostan voterà la fiducia

Michela Rostan

Conte si recherà alla Camera nella giornata di lunedì prossimo per chiedere la fiducia a seguito della crisi di governo.

Dopo Vito De Filippo, deciso a tornare nel Pd dopo la crisi di Governo aperta da Renzi, c’è anche un secondo parlamentare di Italia viva disposto a votare la fiducia al governo Conte. Si tratta di Michela Rostan. “Lo faccio perché tra la critica al governo e la crisi di governo c’è una grande differenza, e la differenza si chiama politica, cioè ricerca delle soluzioni, tentativo di intesa”, dice la deputata.

Crisi di Governo, Renzi perde un altro pezzo

“Era giusto – ha continuato Rostan – incalzare il governo nei suoi punti deboli, nelle incertezze e negli errori compiuti nella gestione della pandemia, sia quella sanitaria sia quella sociale ed economica; era giusto chiedere un maggiore impegno, una maggiore collegialità, un maggiore rispetto delle regole democratiche. Ma la crisi, no“.

Rostan è vicepresidente della commissione Affari sociali della Camera. Dopo una parentesi, nel 2018, tra le fila di Liberi e uguali nella circoscrizione Campania 1, ha deciso di passare a Italia viva nel 2020. Al momento non è chiaro se seguirà il collega De Filippo o rimarrà in Italia viva, pur sostenendo Conte. “Ho ricevuto centinaia di messaggi di disappunto“, continua. “Non ci contestano la critica al governo, che, anzi, è anche in parte condivisa. Ci contestano la scelta della rottura, che peraltro come grammatica della politica non appartiene a chi vuole rappresentare un’area moderata”.

E ancora: “La rottura, in politica, è l’ultima spiaggia, non il punto di partenza di una trattativa. Gli italiani, in questo momento, stretti tra la paura del virus, tra la preoccupazione per sé e per i propri cari, a volte attraversati dal dolore di una perdita, angosciati per le conseguenze economiche della pandemia, per il timore che la fine sia lontana, vogliono più governo non meno governo, vogliono un governo più efficiente e pronto, non un governo sfiduciato“.