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Lega abbandona Putin e diventa "europeista": l'idea di Giorgetti

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Giorgetti sa che per vincere le elezioni è utile coltivare un buon rapporto con l’Europa.

La Lega potrebbe presto voltare le spalle al Presidente russo Vladimir Putin. Il cambio di assetto, con una netta trasformazione interna che porterà il Carroccio da uno sfrenato sovranismo e antieuropeismo a una linea più moderata e europeista, porta la firma di Giorgetti. La sua idea è quella di far guadagnare al partito ora guidato da Salvini credenziali per una possibile guida del Paese.

Lega abbandona Putin

Giorgetti è bene consapevole infatti che per vincere le elezioni è utile coltivare un buon rapporto con l’Europa. Per questo motivo ha consigliato Salvini di iniziare a instaurare un dialogo con Biden, riaffermando quindi anche la linea atlantista del Carroccio. Poi bisognerà pensare di smarcarsi dalla Russia. Più prove che indizi, in questo momento, dimostrano il cambio di rotta della Lega. Solo ieri, mercoledì 20 gennaio, infatti, è nel suo intervento, l’eurodeputato leghista e capogruppo di Identity and Democracy (ID), Marco Zanni, ha criticato in maniera netta le azioni del governo russo nei confronti dell’oppositore Alexei Navalny.

“Quanto vissuto negli ultimi mesi sulla vicenda Navalny è inaccettabile, la democrazia deve seguire certi principi e certe regole”, ha detto Zann. Inoltre ha ribadito che l’Ue deve avere “un approccio comune con tutti gli Stati terzi con cui si trova a collaborare e dialogare, condannando in maniera uniforme e unanime i comportamenti sbagliati, allineandosi con gli alleati occidentali e con gli Stati Uniti, guardando verso l’Atlantico come punto di riferimento”.

Infine l’intervento si è concluso con una critica ai vertici dell’Unione europea per l’accordo “di principio” sugli investimenti con la Cina. Il leghista ha attaccato “il mancato rispetto dei diritti umani, civili e politici” da parte di Pechino, facendo l’esempio di Hong Kong.