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Crisi di governo, Conte sempre più tentato dal voto anticipato

Conte voto anticipato

Di fronte alla difficoltà di trovare responsabili e forte del consenso di un suo partito nei sondaggi, Conte sembra tentato dal voto anticipato.

Di fronte alla difficoltà di trovare un sostegno stabile in Senato e dopo l’indagine che ha coinvolto Cesa (Udc), il Premier Conte sarebbe sempre più tentato dall’idea del voto anticipato. Forte del consenso di un suo ipotetico partito che i sondaggi danno tra il 10 e il 15%, fonti a lui vicine sostengono che “la voglia di elezioni in lui è fortissima“.

Conte guarda al voto anticipato

Se in un primo momento il capo dell’esecutivo puntava a rafforzare la maggioranza rivolgendosi ai centristi, l’inchiesta su Cesa e le sue conseguenti dimissioni avrebbero creato imbarazzo nella compagine di governo, con il Movimento Cinque Stelle deciso a bloccare il dialogo con “soggetti indagati per mafia“. In più il governo avrebbe difficoltà a reggersi sui voti degli aspiranti costruttori o responsabili che continuano ad affacciarsi e ritrarsi.

Per questo il Premier sarebbe sempre più tentato dall’idea di nuove elezioni nel caso l’esecutivo dovesse cadere. Un’ipotesi non così remota dato che già nella prossima settimana ci sarà il voto alla relazione di Bonafede su cui Italia Viva ha già affermato di votare contro dando così il vantaggio all’opposizione e facendo andare sotto la maggioranza.

In questo caso il Premier avrebbe a disposizione due strade. Recarsi al Quirinale da dimissionario sperando che Mattarella gli affidi un incarico esplorativo e dare vita ad un Conte ter, ipotesi a cui guarda il Partito Democratico, oppure prendere atto della mancanza di una maggioranza e portare il paese a nuove elezioni. Una situazione che però in molti percepiscono come la solita minaccia ai senatori per costringerli a sostenere l’esecutivo.