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Tavolo di confronto tra Fico e i partiti, Iv chiede Mes e Bicamerale

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Il tavolo di confronto con Fico non servirà a stilare un programma scritto ma a verificare le intese sul nome da indicare a Mattarella per l'incarico.

Continua il tavolo di confronto sul programma del nuovo governo tra il presidente della Camera Roberto Fico e gli esponenti dei partiti della maggioranza uscente. A prendervi parte non sono i leader delle forze politiche bensì i capigruppo di Camera e Senato. Per il Partito Democratico sono presenti Delrio e Marcucci, per il M5S Licheri e Crippa, per Italia Viva Boschi e Faraone e per Leu Fornaro e De Petris. Vi sono inoltre i rappresentanti del neonato gruppo degli europeisti Fantetti e Buccarella, quelli delle Autonomie Lanièce e Bressa e quelli del gruppo Cd-Maie Tabacci, Fusacchia e Tasso.

Al termine della riunione “non ci sarà alcun documento“, dal momento che il vertice “serve piuttosto a verificare se non ci sono condizioni ostative ad andare avanti con le intese sul nome da indicare a Mattarella per l’incarico“. Lo hanno dichiarato alla stampa il leader di Cd Bruno Tabacci e il capogruppo del Maie alla Camera Antonio Tasso.

Iv chiede il Mes e propone Bicamerale

Durante il tavolo a Montecitorio i renziani avrebbero chiesto l’attivazione del Mes aprendo di conseguenza a una richiesta parziale del prestito non prima però di aver visionato e valutato le misure da finanziare. Una proposta che ha però trovato un muro totale da parte del M5s, mentre i rappresentanti del Pd hanno ribadito il loro personale approccio di non contrarietà al meccanismo nel caso si dovesse trovare un’intesa all’interno della maggioranza. I dem hanno però ribadito la necessità di stanziare maggiori fondi per il settore della sanità.

Al tavolo a Montecitorio i rappresentanti di Italia Viva avrebbero inoltre proposto una Bicamerale sulle riforme presieduta dall’opposizione. A farlo sapere sono fonti dello stesso partito di Matteo Renzi.

Tavolo di confronto tra Fico e i partiti

A volere il maxi tavolo è stato lo stesso Roberto Fico che, al termine del primo giro di consultazioni, ha rilevato “la disponibilità comune a procedere in un confronto su temi e punti programmatici per raggiungere una sintesi“. Nonostante siano già molte le ipotesi in circolazione sul totoministri del nuovo governo, secondo quanto si apprende si parlerà esclusivamente di idee e programma e non di nomi. Tanti i nodi da sciogliere che ancora dividono i partiti, a partire dall’utilizzo del Mes e dei fondi del Recovery.

Quanto al Premier che dovrebbe guidare il nuovo esecutivo, Movimento Cinque Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali hanno blindato il nome di Giuseppe Conte. Ancora scettica Italia Viva, che ha affermato di preferire un governo tecnico ad uno istituzionale ma che per ora preferisce non parlare di possibili guide.

Qualora dovesse porre il veto sul Presidente dimissionario, per i dem le ipotesi sono due: o si trovano parlamentari disponibili a sostenere il Conte ter o si arriva ad un governo elettorale per votare a giugno perché “i governi istituzionali sono impraticabili e dannosi“. Ipotesi, quella del voto, che sembra per ora la meno probabile.