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Governo, cosa succede ora: scenari dopo il colloquio tra Fico e Mattarella

Governo cosa succede ora

Concessione di altre 48 ore, incarico a Conte o nuove consultazioni: cosa succede ora che Fico riferirà a Mattarella sul suo mandato esplorativo?

Dopo aver ricevuto il mandato esplorativo, il Presidente della Camera Roberto Fico ha svolto le consultazioni con i partiti che dovrebbero sostenere il nuovo governo e avviato un tavolo di confronto sul programma: cosa succede una volta che ne avrà riferito l’esito al Capo dello Stato?

Governo, cosa succede ora?

Fico dovrebbe salire al Quirinale oggi pomeriggio o al massimo questa sera per un colloquio con Mattarella in cui farà il punto su ciò che ha raccolto durante il suo incarico. Le trattative tra i partiti dell’ipotetica futura maggioranza sembrano però essere in salita ed è molto probabile che il Presidente della Camera non arrivi al Colle con un programma scritto né tanto meno con il nome di un possibile Premier. Cosa succederà a quel punto?

Allungamento del mandato esplorativo

Fico potrebbe chiedere a Mattarella ulteriore tempo per permettere alle forze politiche di giungere ad una sintesi. In tal caso non si tratterebbe però di giorni ma di ore, al massimo 48 secondo indiscrezioni. Non si esclude quindi che l’esponente pentastellato debba recarsi nuovamente al Quirinale tra mercoledì e giovedì per riferire l’esito finale.

Convocazione di Conte

Se già oggi dovesse emergere la disponibilità di tutti i partiti presenti al tavolo di confronto a sostenere un nuovo governo guidato da Conte, Mattarella procederebbe a convocarlo per affidargli l’incarico di dare vita ad un nuovo governo. Per il momento tutte le forze politiche sono d’accordo sul suo nome tranne Italia Viva che non ha ancora espresso una posizione chiara a riguardo.

Nuove consultazioni

Qualora la discussione attualmente in atto dovesse concludersi in un nulla di fatto, Mattarella dovrebbe effettuare un secondo giro di consultazione con tutti i partiti per verificare l’esistenza di un’altra maggioranza in Parlamento. Se non dovesse esserci, non resterebbe altra via che lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate.