Debora Faravelli A poche ore dalla salita al Quirinale da parte di Roberto Fico, che dovrà riferire a Sergio Mattarella l’esito del suo mandato esplorativo, Matteo Salvini si è appellato a quest’ultimo affinché non conceda altro tempo alle forze politiche impegnate nel tavolo di confronto sul programma “perché ogni giornata persa è un’azienda che chiude“.
Salvini sul tavolo di confronto
Se hanno i numeri domani, vengano in Parlamento, altrimenti si vada al voto ed entro Pasqua ce ne sarà uno nuovo: questa la linea del leader della Lega che da tempo chiede elezioni (“via maestra, naturale e dignitosa“) e ritiene indecoroso lo spettacolo offerto dalla politica che da giorni, in piena pandemia e crisi economica, si sta occupando di dar vita ad un nuovo governo. Che comunque, anche se avesse i numeri, “farebbe perdere la faccia a Conte e Renzi“.
Quanto alla possibilità di un governo istituzionale, Salvini taglia corto affermando che tra Conte e Draghi sceglierebbe comunque gli italiani e dunque un ritorno alle urne. E sul Presidente della Camera ha aggiunto: “Fico? Non puoi fare il giovane esploratore a raccattare i ministri nel bosco. E’ davvero imbarazzante. Io ho fatto il giovane esploratore nei boschi, ma avevo 12 anni“.
Su come andrà a finire al termine del tavolo di confronto sul programma, aperto nella mattinata di lunedì 1 febbraio, Salvini scommette che i partiti “andranno avanti altri giorni perché ancora non si sono messi d’accordo su chi entra e chi esce e su chi fa il ministro“. Se il Quirinale dovesse concedere loro alto tempo, per il numero uno del Carroccio sarebbe vergognoso e “non avrei modo di commentare in maniera educata questa perdita di tempo“.
