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Governo Draghi, M5S diviso sulla linea dettata da Crimi

Draghi Quirinale

Governo Draghi, il Movimento 5 Stelle diviso sulla linea dettata da Crimi: rischio rottura. Grillo leale a Conte

È Mario Draghi il premier incaricato da Mattarella di formare un nuovo governo. Un nome che divide le anime del Movimento 5 Stelle.

M5S, la linea di Crimi

“Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico“. È la linea ufficiale dettata da Vito Crimi, capo politico del Movimento, su Facebook. “Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi. Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani”. Le parole di Crimi hanno diviso il Movimento tra chi vuole seguire la linea-Crimi e chi invece sarebbe a favore dell’ex presidente della Bce.

I “no” al governo Draghi

A capo dei “no Draghi” c’è anche Beppe Grillo, che secondo alcuni big del Movimento che lo hanno contattato nelle ultime ore si è definito leale a Conte. Come riporta l’AdnKronos, la linea di Grillo sarebbe questa: “Leali a Conte, no al governo tecnico guidato da Draghi”. Ma anche altri nomi rimangono fedeli al premier Conte. “Se qualcuno cerca scuse per manovre lacrime e sangue non troverà il nostro appoggio” sono le parole del ministro uscente Fabiana Dadone. Appoggiata anche da Riccardo Fraccaro: “Abbiamo detto che il M5S avrebbe sostenuto solo un esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Su questo, con coerenza, andremo fino in fondo“. Tra i “no” a Draghi ci sono anche quelli di Michele Gubitosa, Roberta Lombardi e Luigi Gallo. Anche il senatore Elio Lannutti aveva già manifestato la sua contrarietà a un governo Draghi, mantenendo la linea espressa da Di Battista. Un altro secco “no” arriva dalla senatrice Paola Taverna, vice presidente del Senato. “Non voteremo un governo tecnico guidato da Mario Draghi. A questo punto, riteniamo che l’unica strada giusta sia quella delle elezioni anticipate” è il parere della Taverna. “È sufficiente ripercorrere le dichiarazioni delle ultime settimane per individuare chi ha invocato Draghi. Si tratta di Renzi, Berlusconi e Salvini -commenta Barbara Lezzi-. Il M5s non voterà la fiducia a Draghi”.

Carelli lascia il M5S

Posizioni un po’ meno drastiche arrivano da Carla Ruocco, deputata M5S. “Bisogna lavorare senza sosta e a testa bassa. Di responsabilità, finora, ne abbiamo avuta tanta. Il Presidente della Repubblica in maniera molto saggia ha detto delle parole ben pesate e anche noi dobbiamo pesare bene le parole. Su come voterà il M5s non mi esprimo”. Favorevole a Draghi è Emilio Carelli. Il deputato ha già detto addio al Movimento , spiegando il perché: “Mi sono scontrato su certi dogmi. Serve più lungimiranza. Ho provato a dirlo, ma parlavo al muro. Di Maio è la persona più affidabile e preparata del Movimento”. Alla fiducia a un esecutivo guidato da Draghi: “Naturalmente, per senso di responsabilità nei confronti del Paese, voteremo sì. È chiaro che attendiamo di vedere la squadra dei ministri e il programma di governo”. L’addio è al M5S ma non alla politica: “Voglio dar vita a un progetto politico di centro – spiega Carelli-. Questo però non vuol dire non condividere più i valori del Movimento. Io ci credo ancora, sono i miei valori. Il problema è che sono stati disattesi”.